Autostrade, Toti fa sul serio: via all’azione civile per chiedere i danni

Mancati introiti e immagine compromessa, nel mirino Aspi e ministero. Per loro trenta giorni di tempo per garantire l’accesso agli atti

Il presidente della Liguria Giovanni Toti

Il presidente della Liguria Giovanni Toti

Genova, 14 luglio 2020 - Dopo l’esposto alla Procura e il fuoco di fila delle accuse ad Aspi e al Mit - colpevoli secondo la Regione di aver messo in ginocchio il traffico della Liguria con cantieri selvaggi e ispezioni in galleria - arriva l’azione civile per il risarcimento dei danni. Ad annunciare il nuovo passo il presidente della Regione Giovanni Toti che ieri ha fatto sapere di aver dato avvio ai primi atti formali, con alcune richieste di accesso agli atti alla società concessionaria e al ministero. Una procedura lunga e complessa, ha ammesso il governatore, che è stata decisa "in attesa di qualsiasi risposta alle nostre ripetute sollecitazioni".

Lo scopo dell’iniziativa è "conoscere nel dettaglio ciò che non conosciamo: il piano di ispezioni, le modifiche introdotte con la direttiva del 29 maggio, quali esami e articolati di analisi siano stati proposti sui flussi di traffico". Ad entrare nei dettagli dell’azione legale è stato il professor Lorenzo Cuocolo, ordinario di diritto pubblico comparato all’Università di Genova. Il ministero e Aspi avranno 30 giorni per rispondere. "Regione Liguria, che non ha voce in capitolo sulla programmazione – ha aggiunto Cuocolo – è stata tenuta all’oscuro di quanto sta accadendo, non è stata neppure informata. È quindi essenziale raccogliere la documentazione necessaria per capire di cui siano le responsabilità, in quale parte del ministero e in quale parte di Aspi, e individuare le tipologie di danno per cui chiedere il risarcimento. L’azione giudiziaria sarà davanti al giudice civile per due categorie di danno: quello emergente derivato all’ente e ad altri enti territoriali, legato al lucro cessante, ad esempio per i mancati introiti delle addizionali sui traffici a causa della paralisi delle autostrade, e quello d’immagine legato agli investimenti fatti per rilanciare il turismo che sono stati vanificati".

La citazione davanti al giudice civile sarà perfezionata tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. L’annuncio della linea dura della Regione è arrivato dopo un altro weekend difficile per il traffico (rimasto congestionato anche per tutta la giornata di ieri, soprattutto nell’area di Bolzaneto) e la prospettiva di nuovi disagi. "Oggi rileviamo che forse il 15 o 16 luglio finiranno le ispezioni – ha osservato Toti – dopodiché da quelle ispezioni discenderà un nuovo piano lavori che potrebbe protrarsi per tutto luglio e non si sa quanto di più perché ogni impegno preso dal ministero sulla base del piano richiesto ad Autostrade dopo l’entrata in scena di quella preistorica circolare del 1967 è stato disatteso". Toti ha detto di voler coinvolgere nell’azione civile anche Anci e le Camere di Commercio. Nel frattempo si stanno definendo dettagli e adesioni alla protesta del 22 luglio, quando un mega-corteo di camion, pullman e furgoni da Genova raggiungerà Roma, destinazione Montecitorio, ministero dei Trasporti e sede di Aspi, per iniziativa di varie organizzazioni di categoria riunite nel comitato ‘Salviamo Genova e la Liguria’. A parlare della situazione autostrade, ieri, è stata anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in visita al cantiere del nuovo ponte, che si è detta favorevole alla revoca della concessione, così da "rimettere a gara a condizioni diverse, la gestione dell’infrastruttura". La deputata di ‘Cambiamo!’ Manuela Gagliardi, dal canto suo, ha chiesto che la decisione Conte "non la racconti alla stampa ma venga in Parlamento a spiegarla".