La realtà digitale è oggi talmente pervasiva da essere diventata indistinguibile dalla sfera del vivere quotidiano. Una grande risorsa perché consente uno straordinario accesso al sapere, semplifica procedimenti un tempo lunghi e complessi e crea di continuo nuove opportunità in passato neanche lontanamente ipotizzabili. Esiste però naturalmente, ben visibile a tutti, il rovescio della medaglia. Il web è al tempo stesso il luogo più esposto alla disinformazione e alla manipolazione delle notizie, e corre il rischio di diventare lo spazio dove trovano più eco tutte le forme di pregiudizio e discredito verso gli altri. Un terreno insidioso, ricchissimo di occasioni ma anche di rischi, e che non è possibile eludere. È la nostra dimensione. Lo è soprattutto per i più giovani, che sono nativi digitali. Adolescenti che spesso passano ore intere incollati allo schermo dello smartphone, immersi nel flusso continuo dei social network. Costantemente connessi. A casa, a scuola, sull’autobus. Le emozioni e i pensieri diventano dei like, i corpi si tramutano in dei pixel, dei fotogrammi che viaggiano attraverso la Rete. Con il rischio di generare bullismo, narcisismo e il paradosso di costruire infinite interazioni con il gli altri ma alla fine di sentirsi estremamente soli. Il progetto Comunichi@amo (sviluppato dalla Provincia in sinergia con Is.For.Coop, Gli Scarti, l’istituto ‘Capellini Sauro’ e Anci Liguria) si pone l’obiettivo di fornire agli studenti delle scuole superiori spezzine una vera educazione al web. "Lo scopo di questo programma formativo – sottolinea il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini – è garantire ai nostri ragazzi le giuste chiavi di lettura per affrontare il mondo di oggi e di domani, sempre più multimediale e virtuale". Un progetto da 61 mila euro, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e risultato secondo nella graduatoria nazionale tra tutte proposte presentate. Attraverso laboratori e seminari gli studenti saranno stimolati a diventare non più degli utenti passivi della tecnologia ma al contrario dei soggetti attivi, creativi e consapevoli. Vimal Carlo Gabbiani