Stop al cibo ai piccioni sulle strade. Maxi multe e rischio ricovero coatto

Il Comune di Riomaggiore dichiara guerra ai volatili invasivi

Multe a chi sfama i piccioni

Multe a chi sfama i piccioni

Riomaggiore (La Spezia), 11 agosto 2018 - Il Comune di Riomaggiore dichiara guerra ai piccioni che invadono il territorio. E lo fa in una maniera insolita, adottando misure ‘rigide’, nell’ottica di garantire igiene e sicurezza ai residenti e ai turisti che affollano il paese. Già lo scorso 12 luglio il sindaco, Fabrizia Pecunia, aveva rispolverato l’ordinanza emessa dal predecessore nel gennaio 2012 che vietava di somministrare cibo ai piccioni sul territorio comunale. Il divieto, dunque, c’era, ma in qualche modo era stato ’dimenticato’ e non veniva né rispettato né fatto rispettare, nonostante la cartellonistica bilingue (italiano e inglese) distribuita un po’ ovunque.

IL PROBLEMA piccioni, però, si è aggravato, la gente del posto ha iniziato a ‘mugugnare’ con più forza e l’amministrazione ha teso l’orecchio, convincendosi che fosse il momento di applicare la vecchia ordinanza. Sono scattate le prime multe ma presto è stato chiaro che non sarebbe bastato. Da qui la decisione, assunta in questi giorni, di inasprire le sanzioni: se prima la multa si attestava sui 50 euro, a breve passerà a 300 euro. Non è tutto. «Stiamo acquistando – spiega il sindaco Pecunia – il mangime sterilizzante e copriremo i nidi sparsi sui palazzi, così da impedire la nidificazione. Se ciò non bastasse, siamo disposti ad acquistare un falco: costa parecchio ma è pur sempre un investimento, diretto a salvaguardare i nostri concittadini e i nostri ospiti». Falco che può costare anche mille euro, se non di più, e che certo necessiterà di un falconiere per la sua cura.

MA NON E’ tutto. Se i piccioni proliferano, significa che molti... se ne prendono cura. Da qui l’idea di fare controlli finalizzati. «Con Asl e carabinieri – aggiunge infatti il sindaco – ci siamo persino spinti nelle abitazioni di coloro che riteniamo ‘donatori’ abituali di cibo ai piccioni. Ci sono state segnalate persone che non solo danno cibo ai volatili ma persino... li chiamano per nome. Ecco, abbiamo voluto capire se in alcuni di questi casi ci fossero le condizioni per un trattamento sanitario obbligatorio. Dai controlli su abitazioni e persone fin qui eseguiti non sono emersi elementi tali da poter procedere in questo senso, ma non ci arrendiamo. Siamo pronti a tutto pur di allontanare questi volatili ‘disturbatori’ dal nostro territorio». 

IL COMUNE ha inoltre reclutato un ausiliario da affiancare al personale della polizia municipale, da destinare al controllo e alla prevenzione di comportamenti non rispettosi dei divieti, come appunto quelli di offrire cibo ai volatili.