La stalker stavolta è una donna: quasi 400 sms all'ex. "Chiamami sennò ti ammazzo"

Lui costretto a installare le telecamere spia e a cambiare vita

Un caso di stalking al femminile (foto d'archivio)

Un caso di stalking al femminile (foto d'archivio)

Levanto (La Spezia), 17 ottobre 2018 -  Lo stalking si colora di rosa, invertendo l’abituale dinamica di coppia-scoppiata. Questa volta è una donna di 28 anni a doversi difendere dal reato solitamente contestato agli uomini che vessano le ex, una volta scaricati. Ieri è stata rinviata a giudizio (con indotto riserbo sulle generalità a tutela della vittima altrimenti riconoscibile).

Anche sullo sfondo di questa nuova storia – ambientata a Levanto, dal gennaio del 2017 al marzo 2018 – c’è una relazione sentimentale andata in crisi: lui ha lasciato lei, diventata insopportabile, per varie ragioni. E lei ha incominciato a vessarlo, a minacciarlo. L’arma dell’offensiva è stata quella degli sms e delle mail intimidatorie, che lasciano traccia, anche se spediti da indirizzi di facciata. Sono ben 386 i messaggi-choc finiti agli atti dell’inchiesta sviluppata dal pm Maria Pia Simonetti dopo la denuncia dell’uomo disperato e in ansia. Qualche flash: «Chiamami, se no domani vengo giù e ti ammazzo». «Giuro che diventerò il tuo peggiore incubo». «Me la pagherai». «Idiota, maledetto». «Fai vedere tutto ai carabinieri, non mi fai paura». E poi affondi mirati, alimentati dalla gelosia galoppante: «Se scopro che te la fai con un’altra donna di Levanto, ti rovino la vita». Non solo parole, ma anche gesti violenti: un casco da motociclo sbattuto dal viso nel bel mezzo di un incontro concordato per tentativo di ritessere le fila del rapporto.

Risultato: ansia crescente per l’uomo, costretto a cambiare le abitudini di vita. E anche a marcare stretto i suoi beni, col timore di danneggiamenti. Per questo è arrivato al punto di installare delle telecamere spie attorno alla casa e anche alla sua barca.

Ieri l'uomo, assistito dall’avvocato Domenico Franchini del Foro di Milano, si è costituito in giudizio, come parte civile. Lo ha fatto davanti al giudice Mario De Bellis che già, a suo tempo, aveva disposto nei confronti della donna la misura cautelare del divieto di avvicinamento dalla ex. Lo stesso magistrato, in veste di giudice dell’udienza preliminare, ieri ha disposto il rinvio a giudizio, accogliendo l’istanza del pm Simonetti. Il processo incomincerà il 10 gennaio prossimo, davanti al giudice Gianfranco Petralia. A difendere la donna sarà l’avvocato Massimiliano Sagradini. Il legale ieri ha tentato l’istanza del proscioglimento sostenendo che i fatti al centro del processo sono ormai acqua passata e che la stessa misura cautelare può essere revocata, essendo venute meno le tensioni e i contatti fra imputata e parte lesa. Non l’ha pensata così il giudice De Bellis.

Corrado Ricci