Stadio, Comune e Spezia mettono le carte in tavola

La società ha risposto alla lettera inviata dal sindaco sui problemi del Picco. In programma una prima riunione operativa con Peracchini, Tella e Chisoli

Migration

L’ad dello Spezia Nishant Tella e il presidente Stefano Chisoli al ‘Picco’.

Lo Spezia scende in campo per il ‘Picco’. Nell’ultima settimana di febbraio avevamo anticipato che sarebbero serviti una decina di giorni per capire le intenzioni del club bianco sullo stadio, cosa che si è puntualmente verificata. Ieri mattina il sindaco Pierluigi Peracchini ha ricevuto l’attesa risposta del club aquilotto alla lettera da lui inviata la settimana scorsa, dove si esponevano le problematiche e le ipotesi risolutive dell’impianto di viale Fieschi. Da parte del sodalizio di via Melara c’è ora un’apertura sul capitolo ‘Picco’ e la volontà di aprire un tavolo tecnico di lavoro per ragionare sulle ipotesi di ristrutturazione e adeguamento dello stadio alla Serie A. Com’è noto il primo cittadino aveva avuto una prima interlocuzione con la famiglia Platek in video conferenza. In quella sede Peracchini aveva esposto la necessità impellente di ampliare l’impianto cittadino fino a sedicimila posti, con lavori suddivisi in più lotti, per adeguarlo alle stringenti regole imposte dalla Lega di Serie A, estendendo il discorso anche alle potenzialità che il territorio spezzino riserva in termini di investimenti. Da allora sono seguiti approfondimenti con l’invio da parte di palazzo civico alla sede dello Spezia delle varie soluzioni in atto, in primis quella relativa all’ampliamento della Curva Piscina per un importo di quasi tre milioni di euro. Una spesa che il Comune, considerando l’urgenza degli interventi, ha ipotizzato di affrontare con risorse proprie, magari accendendo un mutuo. Tra i nodi da risolvere, fino ai giorni scorsi, c’era però quello del progetto a cui dare esecuzione, se quello commissionato dal Comune lo scorso ottobre allo studio Dontstop o su un altro realizzato dallo Spezia nell’ambito di un piano complessivo di ristrutturazione dello stadio che chiami in causa direttamente anche il club di via Melara. All’uopo il Comune si è interessato anche a ricercare possibili investitori per dar corso al rifacimento della tribuna il cui importo preventivato, di quasi diciotto milioni di euro, non potrebbe essere affrontato solo con le casse pubbliche. La neo proprietà americana, nel poco tempo avuto a disposizione dal suo insediamento, ha effettuato tutti gli approfondimenti del caso e ieri ha promosso ufficialmente questo gruppo di lavoro per valutare le varie soluzioni praticabili. La prima riunione operativa tra le parti (Peracchini, Tella, Chisoli) è fissata per la fine della prossima settimana o i primi giorni di quella successiva. Un’apertura al dialogo dalla quale trapela realismo e un moderato ottimismo. Non escluso anche un progetto di ampliamento diverso da parte del club bianco, meno dispendioso di quello proposto dal Comune che sottintende ad eventuali investimenti. È chiaro che il tempo stringe, occorre correre per definire, entro la fine di giugno, il progetto esecutivo e l’esecuzione del primo lotto dei lavori. Tutti aspetti propedeutici e fondamentali per la concessione della deroga da parte della Lega di Serie A. Naturalmente incrociando le dita e toccando ferro per la salvezza delle Aquile.

Fabio Bernardini