REDAZIONE LA SPEZIA

"Spiagge libere per tutti, eventi e Ztl soft"

I commercianti lericini scrivono a Paoletti e chiedono un’inversione di marcia sulla gestione del post-Covid: "Troppo zelo sulle restrizioni"

Come in molti altri luoghi della provincia, anche a Lerici le ripercussioni turistiche del Covid iniziano a farsi sentire e gli esercenti si preoccupano non tanto per la stagione in corso, che in qualche modo si farà, ma per la prossima e lunga stagione invernale. Il tessuto commerciale lericino si fonda, inutile precisarlo, sulle attività turistiche: 792 piccoli imprenditori, famiglie, che hanno scommesso sul potenziale di un comune che negli ultimi anni aveva ripreso vita dopo gli anni bui della Ztl spinta.

Bar e ristoranti la fanno da padrone: 152 attività che hanno creato un indotto di 450 posti di lavoro a tempo indeterminato, mentre sono 120 circa i negozi di commercio al dettaglio che corrispondono a circa 240 posti di lavoro. Una rete che ha saputo difendere la propria scommessa con le unghie e con i denti tutte le volte che si è reso necessario. Risale a qualche settimana fa l’ultimo incontro con il sindaco Leonardo Paoletti per capire le strategie messe in campo dall’amministrazione per fronteggiare l’emergenza post-virus. A Tellaro c’erano circa cento esercenti, un numero mai visto, a sottolineare quanta paura ci sia nell’aria rispetto alle ripercussioni che provvedimenti eccessivamente restrittivi potrebbero avere sull’immagine di Lerici e quindi di riflesso, sul lavoro di molti. All’incontro è seguita una lettera che i commercianti hanno sottoscritto in grande numero in cui si palesavano semplici e chiare richieste per l’amministrazione Paoletti, che tuttavia, a distanza di diversi giorni, tarda a rispondere. Il sindaco si è contraddistinto spesso in questo periodo di crisi sanitaria per i suoi provvedimenti maggiormente restrittivi rispetto agli altri comuni della provincia e della nazione, ma che la popolazione ha ben accolto in favore della tutela del prossimo. Tuttavia, all’alba della fase 3, e con una stagione estiva in estremo ritardo, dopo aver perso la Pasqua e tutti i ponti di primavera, il commercio inizia a scalpitare.

Essere eccessivamente severi, quando il resto del mondo non lo è, può essere controproducente e gli esponenti del commercio hanno paura di un calo di presenze dai comuni limitrofi, che sono coloro che mantengono in vita le attività nei mesi invernali quando di turisti ce ne sono ben pochi. Sono solo tre le richieste che avanzano i commercianti nella loro missiva al sindaco: nessuna distinzione tra residenti e non, per le spiagge libere; abolizione del doppio senso pedonale e rimodulazione della ztl; e una programmazione di eventi che garantiscano attrattività ai borghi del comune. I tre punti sono stati ben analizzati e descritti dagli esercenti che hanno individuato in questi provvedimenti le ragioni della scarsa affluenza di questi primi giorni d’estate. Premettendo che nessuno discute sulla necessità di regole volte a garantire il distanziamento e la sicurezza de cittadini, il dubbio di molti esercenti è che si sia ecceduto in zelo nell’applicazione di tali norme. Il sindaco si barrica dietro la necessità di adattare leggi sovraordinate alla conformazione fisica del suo territorio e così il lungomare risulta deturpato da una schiera di new jersey che garantiscono il doppio senso pedonale a discapito di quello veicolare; non ci sono prospettive di eventi estivi che non siano legati al festival di musica classica Suoni dal Golfo, e lo scoglio è diventato un diritto di nascita. La missiva si chiude con l’augurio che si possa in qualche modo rivedere la bontà di tali provvedimenti, e che l’amministrazione dimostri maggior vicinanza al tema. Tocca al sindaco trovare una risposta convincente per i suoi esercenti e cittadini.

Valeria Antonini