Con il nuovo anno scolastico alle porte torna a destare preoccupazione la costante carenza del personale Ata, il personale tecnico, ausiliario e amministrativo che svolge la propria attività all’interno delle scuole italiane. "Iniziamo quest’anno – spiega Laura Scotti, segretaria generale della Flc Cgil – con poche immissioni in ruolo, pochi contratti annuali e tantissime necessità. Parlo dei collaboratori scolastici ma anche degli assistenti amministrativi, perché le segreterie hanno un lavoro elevatissimo e ci sarebbe bisogno di tanto personale in più. Ci sono scuole con 15 plessi e 30 operatori scolastici, si riesce a malapena a coprire due turni. È una situazione molto difficile. La legge non fa il calcolo sui plessi, ma sulla popolazione scolastica. Ma un conto è una popolazione scolastica concentrata in un medesimo edificio, altro è la popolazione scolastica dislocata in più plessi, specie quelli dell’hinterland, magari anche distanti tra di loro".
"Speravo di vedere risolvere questa criticità – sottolinea Scotti – ma dal Ministero non è arrivato il colpo di reni che ci voleva. C’è una prospettiva di un ampliamento temporaneo dell’organico Ata un po’ sulla falsa riga di quello che si è fatto con i contratti covid, attingendo al Pnrr, fino al 31 dicembre. Poi speriamo vi sia una proroga e che quest’organico, almeno per quest’anno, arrivi fino in fondo, ma la modifica dovrebbe essere strutturale. Occorre comprendere che ci vorrebbe molto più personale Ata nelle scuole, perché altrimenti non si riesce a garantire la sicurezza e i servizi amministrativi. Secondo me questa è la criticità più grande che abbiamo".
La mancanza di Ata all’interno delle scuole spezzine si intreccia poi con il problema del dimensionamento scolastico. Già da quest’anno, tra le scuole superiori, l’Alberghiero andrà in reggenza, perdendo quindi il proprio dirigente scolastico e il Dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi) dedicato. "Non è mai un bene – racconta- quando le scuole vengono dimensionate, perché questo vuol dire ulteriore perdita di personale Ata, questo ci preoccupa perché già le scuole fanno molta fatica". Sul versante docenti la segretaria da qualche buona notizia ma ci raccomanda "da prendere con le pinze". "Sembrerebbero esserci molti posti in deroga per il sostegno, cosa che fa ben sperare. L’ufficio scolastico provinciale, in questo, ha fatto un ottimo lavoro. Speriamo di riuscire a coprire il meglio possibile rispetto alle esigenze, che sono tante.
Tutto fa ben sperare che quest’anno per i docenti precari non si verifichi come lo scorso anno il fenomeno dei posti tornati indietro per rinuncia e quindi resisi disponibili in un secondo turno di chiamata e questo è un bene". Per molti docenti anche di lungo corso, la stabilizzazione sembra essere un miraggio. "C’è un numero enorme di docenti precari – chiarisce Laura Scotti- che hanno anni di precariato alle spalle. Vedremo cosa succederà con le procedure concorsuali previste per quest’anno. Troppe cattedre ancora vengono date ad incarico annuale o fino al 30 giugno. Persone che insegnano da anni non vedono mai stabilizzata la propria posizione e così anche la continuità didattica non sempre si riesce a garantire. Tutto questo va a detrimento del funzionamento delle scuole".
Maria Cristina Sabatini