Siccità Val di Magra, canale Lunense sorvegliato. "Cresce la necessità di nuovi invasi"

Progetto del Consorzio di bonifica per fronteggiare gli effetti portati dal cambiamento climatico. Il presidente Cozzani: "Abbiamo individuato due punti a Santo Stefano Magra e Castelnuovo"

Il presidente del Consorzio del Canale Lunense Francesca Tonelli (foto d’archivio)

Il presidente del Consorzio del Canale Lunense Francesca Tonelli (foto d’archivio)

Sarzana, 22 giugno 2022 - ​L’incubo-emergenza non rappresenta di certo un caso eccezionale di questo torrido inizio di estate. Il rischio siccità infatti è già stato vissuto nell’estate del 2017 e per questo la cabina di regia Canale Lunense (di bonifica e irrigazione) ha pronto il piano d’azione.

Per il momento la situazione non presenterebbe parametri di alto rischio, la falda acquifera del fiume ancora è in grado di sostenere la richiesta di acqua distribuita lungo i 22,6 chilometri del tracciato che consente l’irrigazione delle coltivazioni e delle zone rurali della bassa vallata del Magra. In casi estremi si procederà a una limitazione dell’utilizzo stabilendo fasce orarie e riducendo anche la portata media che, in condizioni normali, si assesta sui 6 mila metri cubi al minuto fino a un livello minimo di 4700 e un massimo durante le piene del fiume di 7 mila 500.

"La siccità - spiega il direttore del consorzio di bonifica Corrado Cozzani - non è più un fatto eccezionale ma con il cambiamento climatico ormai sta diventando un fenomeno con il quale dover fare necessariamente i conti. Non a caso abbiamo pronti progetti che attendono di essere finanziati ma che sarebbero fondamentali proprio per evitare il pericolo di carenza idrica".

Quali soluzioni avete prospettato?

"E’ indispensabile - prosegue Cozzani - la realizzazione degli invasi i che possano raccogliere l’acqua piovana durante l’inverno o comunque garantire una sorta di serbatoio e renderla disponibile in caso di emergenza. Abbiamo individuato due punti a Santo Stefano Magra e Castelnuovo Magra. Ma i finanziamenti sono stati dirottati nel miglioramento delle vecchie condotte, una soluzione sicuramente necessaria ma per fare in modo che le strutture esistenti funzionino meglio bisogna sempre tenere bene a mente che è fondamentale che vi sia la materia prima, ovvero l’acqua. Per cui speriamo che il progetto di creazione delle vasche di approvvigionamento, er il quale abbiamo chiesto un contributo di 5 milioni di euro all’interno del Pnrr, possa essere accolto".

Il consorzio del Canale Lunense con sede in via Paci a Sarzana - diretto da Corrado Cozzani e presieduto da Francesca Tonelli e dal vice Lucio Petacchi - si sviluppa nella Val di Magra da Santo Stefano Magra fino a Luni toccando anche un tratto di confine con Fosdinovo.

"La situazione comunque - conclude il direttore - è costantemente monitorata e per il momento nonostante la reale carenza idrica non siamo assolutamente in emergenza".

Ciò non toglie che occorre essere vigili e pronti ad intervenire in caso di necessità.

Massimo Merluzzi