"Shopping selvaggio e Sanremo sì, cinema e teatro no"

Monta la rabbia fra gli addetti ai lavori. Sale ancora desolatamente sprangate, ma nelle vie si riversano fiumi di persone per le compere

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Via libera allo shopping prenatalizio, un oceano di gente per le strade, eppure cinema e teatri, continuano a rimanere chiusi in tutta Italia. "Nel paese delle contraddizioni – dichiara il direttore artistico del Teatro Civico, Matteo Taranto - diventa inevitabile il riverbero sul piano comportamentale del singolo cittadino, che non ha chiara la percezione del confine dove muoversi in sicurezza e del pericolo cui è soggetto e potenziale protagonista. Si passa dalla paranoia ossessiva di chi si è murato vivo in casa a chi scambia il colore giallo come segno di apertura, via libera. E poi uno strano fiorire di plexiglass in studi televisivi, shopping compulsivo nelle strade, in molti negozi dove, al di là del numero spesso eccessivo dei presenti, l’unica accortezza resta quella di portare la mascherina sul viso. E i teatri restano chiusi". Anche Andrea Cerri, presidente de ‘Gli Scarti’ che gestisce il Teatro Impavidi è ligio alle regole e riflette. "Per noi, come per i cinema e le palestre, non c’è differenza tra essere in una regione gialla, arancione o rossa, siamo in lockdown pressoché totale dall’ultimo dpcm. Data la gravità della situazione, non credo sia però il momento delle polemiche, ma di accettare gli enormi sacrifici per il bene della comunità e per la difesa della salute. Anche la cultura è un bene pubblico fondamentale, seppur la società contemporanea non le attribuisca questo valore. L’unica preoccupazione sembra di dover garantire a tutti i costi il dirittodovere allo shopping. Credo che ve ne siano di più importanti: salute, istruzione, cultura e lavoro". È arrabbiato Silvano Andreini del cineclub ‘Pietro Germi ‘, che gestisce i cinema Il Nuovo, Astoria di Lerici e Garibaldi a Carrara. "Non mi va proprio giù sentire Amadeus parlare di Sanremo col pubblico, quando a noi delle piccole sale, non si è neanche detto se e quando si potrà riaprire. Penso sia una sparata fuori luogo, però, se a fine febbraio aprirà lo spazio per tutti, allora ben venga. Quando Amadeus parla della manifestazione canora in tutta sicurezza, in quello che di fatto è un cinema, mi dà fastidio. Come se nei nostri luoghi fossero mancati i controlli. Per la nostra gestione ‘familiare’, sarebbe bastato essere rappresentativi con uno spettacolo al giorno, nel pomeriggio". Senza contare il tema della programmazione. "È necessario un mese di vantaggio, che sicuramente non avremo".

Marco Magi