Servizio navetta, cresce l’ansia dei diportisti Rotte incrociate tra il ro-ro e le barche a sciami

Vanelo: "Meglio un tunnel sottomarino. Comunque traffici da vietare nei weekend estivi". Faggioni: "C’è da ragionare su una galleria terrestre"

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C’è una ’categoria’ particolare di analisti fra gli osservatori delle vicende politico-amministrative che ruotano attorno ai progetti di Gnl Italia per traguardare il futuro del terminal metanifero di Panigaglia e agli effetti indotti sull’area portuale e nella rada interna, già trafficata. Si tratta dei diportisti, degli appassionati di mare che sono proprietari di barche di grande e piccola taglia e che fruiscono, per le stesse, di ormeggio lungo la linea di costa da Fezzano alla città, fino ai margini di Calata Paita: un bacino di utenza di circa 1.800 barche, dal marina del Fezzano al circolo velico della Spezia, passando per Cadimare, Marola, il porto turistico Mirabello (tra pontili vip e sociali), la darsena in fregio al Circolo ufficiali e il porticciolo dell’Assonautica. I diportisti in questione stanno ragionando sulle nuove presenze che si profilano all’orizzonte estivo: i ro-ro ferry con a bordo quattro autobotti, scariche o cariche di metano a seconda della rotta in arrivo o partenza da Panigaglia, con proiezioni.

Gli incroci pericolosi sono da mettere in conto. Ci saranno regole particolari, oltre a quelle dettate dal Codice della navigazione per prevenire gli abbordi? Il comandante della Capitaneria di porto Alessandro Ducci, stante l’ancora mancata chiusura del cerchio dal lato dello scalo mercantile, non ha messo mano alla pratica ma ragiona; agli atti ci sono solo i pareri positivi (il primo a firma dell’allora comandante Giovanni Stella) agli interventi strutturali a Panigaglia per il caricamento del gnl sulle autobotti. Per il resto è tutto in movimento. A cominciare dalle dinamiche che ruotano attorno all’individuazione del trampolino-approdo portuale da dedicare ai traghettini col carico gassoso custodito all’interni dei mezzi pesanti: alla Calata Malaspina come richiesto al Gnl Italia nell’istanza per la concessione demaniale, al molo Garibaldi o al Terminal del Golfo come spera Canarbino spa che, sul punto, ha centrato accordi commerciali con i concessionari Lsct e Tarros per la fruizione alternata delle banchine? In una maniera o nell’altra le rotte delle barche da diporto e dei ro-ro sono destinate ad incrociarsi con la necessità di evitare collisioni e conseguenze ben più gravi rispetto alle ammaccature da schianto, col pensiero che si allunga al rischio esplosioni. C’è chi non vede grossi problemi: "Il mare è grande; c’è spazio per tutti. Occorre applicare il buon senso ancora prima delle norme. Non vedo particolari complicazioni rispetto agli scenari di transito delineati" dice Alessandro Menozzi, dominus del porto Mirabello. A mettersi le mani nei capelli è, invece, Stefano Faggioni, il regista della portualità sociale di Cadimare e, ancor prima di questo ruolo, sostenitore di un’alternativa terrestre alla strada Napoleonica. "Il servizio Caronte dei ro-ro è da evitare per la pericolosità del trasporto; le autobotti sono concepite per muoversi su strada; il moto ondoso è una variabile critica. Già ora si corrono grossi pericoli" dice puntando il dita al cuore dalla rada interna: "Oggi c’è una metaniera all’ancora e a 300 metri a sud opera una nave militare per le prove dei cannoni: il quadretto è preoccupante..." dice col pensiero ai ritmi intensivi del terminal. "Fino ad aprile lo stabilimento di Panigaglia era mantenuto in esercizio al minimo vitale per essere pronto in caso di necessità. Il rischio di incidente rilevante era remoto. Oggi arriva una nave ogni due o tre giorni e si vogliono sviluppare nuove attività: il rischio incidenti cresce". Quindi? "Occorrerebbe rivedere tutto senza chiudere nulla ma nemmeno senza imporre altri gravami nel golfo dei divieti, senza adeguate compensazioni". E qui torna il ballo il progetto della strada in galleria: "Sarebbe una garanzia anche per le autobotti" dice Faggioni.

"Se si trovano i soldi per fare i tunnel, che allora si facciano sottomarini" dice Ugo Vanelo, sulla plancia del marina del Fezzano, il polo diportistico più vicino al truck loading. "Almeno sia realizzato sul lato del Pezzino" auspica. "In ogni caso, se proprio il servizio navetta avrà il suo corso, è bene evitarlo nel week end estivi: le barche da diporto viaggiano a sciami". Magari navigare di notte....? "Il moto ondoso provocato dai ro-ro sarebbe fonte di disturbo per chi riposa in barca, come per i nostri utenti...". Per ora il presidente di Assonautica, Piergino Scardigli, contattato, preferisce non rilasciare dichiarazioni.

Corrado Ricci