Le oltre 250 persone presenti alla prima istallazione di ‘Kartika’ hanno potuto assaporare quell’atmosfera di eccitazione e gioia creata dalle opere d’arte di Alessio Bonini (nella foto), permettendo anche a chi normalmente non parteciperebbe ad una mostra d’arte, di poter essere parte di questo evento. Alle 20 di martedì, il bar NoMad di via Sapri, proporrà il secondo atto, un’installazione in tecnica mista su tela. Il primo evento dedicato a ‘Kartika: il mese della luce’ sempre ideato all’interno dell’atmosfera nevralgica e pulsante del NoMad nell’agosto del 2022, ha permesso agli spettatori di entrare in completa simbiosi con le opere di Bonini, dando vita ad un flusso che diventa ricorrenza nella celebrazione della sua seconda edizione. Se nella prima esposizione tramite il ‘diwali’, la festa indiana che celebra la vittoria della luce sull’oscurità, i quadri erano scomponibili e divisi, con ‘Kartika adivasi’, il filo conduttore è l’unità, l’assolutismo della forza della coesione, una composizione indivisibile e totale.
Il termine ‘adivasi’ identifica delle tribù aborigene dell’Asia meridionale che, come tutte le popolazioni originarie, mantiene uno stretto legame con la terra e i suoi cicli naturali. "La totalità dell’essere umano con la natura e i suoi elementi – spiega l’artista spezzino – rimanda alla connessione tra interiore ed esteriore come conoscenza del sé, che può essere rimandata a più ampio raggio, coinvolgendo molti più individui che creano connessioni, che a loro volta coinvolgono altri individui, come una vera e propria ‘tribù urbana’. Le opere dell’evento attraversano due fasi di vita: dall’alba al tramonto appaiono con colorazioni naturali e rifrazioni della luce solare; dal tramonto all’alba si attivano di luce e fluorescenza.
Marco Magi