Scuola, ingresso in classe a orari alternati

Per le prime due settimane di lezioni la campanella suonerà alle 8 alle 9,30. Summit in Prefettura per raggiungere un accordo

Migration

di Franco Antola

L’accordo c’è, anche se per ora provvisorio, in attesa della definizione degli orari scolastici definitivi, che consentiranno di dimensionare il trasporto degli studenti in ragione dei flussi di entrata e uscita dai vari istituti. In pratica gli ingressi, per le prime due settimane di lezione, saranno distribuiti su un’ora e mezza con due entrate alle 8 e alle 9,30 e l’impegno, una volta completata la mappatura degli studenti, di ridurre la forbice ad un’ora. Di fatto si parte con il modello dell’anno scorso, per poi mettere a punto un’organizzazione capace di conciliare in via definitiva le esigenze del trasporto con quelle delle scuole. Per ratificare l’intesa ieri mattina è bastata un’ora di confronto fra tutte le componenti riunite in Prefettura – parte in presenza e parte da remoto – con il coordinamento del prefetto Maria Luisa Inversioni. Il tavolo era numeroso: Atc (rappresentata dal presidente Gianfranco Bianchi e dal direttore Massimo Drovandi), la scuola (col direttore provinciale Roberto Peccenini), la Regione (assessore Ilaria Cavo e ingegnere Gabriella Rolandelli), il Comune della Spezia (assessore Casati), Provincia (ingegnere Benvenuto), Promostudi e Trenitalia. In realtà alla vigilia c’era qualche riserva sulla possibilità di giungere ad un accordo capace di soddisfare tutti, con Atc non del tutto convinta di poter garantire, con due ingressi distanziati solo di un’ora, un servizio adeguato, considerata la difficoltà di coprire, nei limiti dei quell’intervallo, le distanze più lunghe. L’impegno di una mappatura in tempi rapidi dei flussi studenteschi ha però aperto la strada all’intesa. Se ne riparlerà dopo il rodaggio di dieci-quindici giorni a partire dalla prima campanella, che suonerà il 15 settembre.

La proposta di partire provvisoriamente col modello dell’anno scorso è venuta da Atc Esercizio per bocca del presidente Bianchi: "Abbiamo suggerito al prefetto di iniziare con il vecchio schema – ha spiegato a La Nazione – nel frattempo le scuole dovranno indicare gli alunni che usufruiranno del servizio con relativa provenienza, anche perché rispetto all’anno scorso il quadro sarà inevitabilmente cambiato, con nuove prime e quinte classi con esigenze diverse". La difficoltà sono legate anche al fatto che, come spiega l’amministratore unico di Atc Esercizio Francesco Masinelli, la possibilità di ricorrere a mezzi privati (l’anno scorso ne erano stati impiegati 50), quest’anno è stata minore a seguito della ripresa dei movimenti turistici. Senza contare la mancanza, allo stato attuale, di un quadro conoscitivo adeguato della consistenza dell’utenza studentesca. "Il problema – chiarisce Masinelli – resta legato al numero e alla tipologia dei mezzi disponibili. E’ auspicabile che dalla puntuale mappatura degli studenti emerga un quadro di maggiore flessibilità".

Il direttore scolastico provinciale Roberto Peccenini sostiene che il distanziamento di un’ora è fondamentale per garantire un migliore servizio, evitando uscite eccessivamente ritardate. "Già l’anno scorso – ricorda - a dicembre abbiamo redatto un questionario con 6mila risposte, quest’anno lo ripeteremo in modo che Atc disponga dei dati di tutta la provincia, periferia compresa. Sugli orari promuoveremo la programmazione con ogni singolo istituto, con particolare attenzione alle scuole che hanno i carichi maggiori, d’altra parte il ministero metterà sul tavolo apposite risorse proprio a questo scopo. In attesa della nuova mappatura, che comincerà da subito, ci terremo comunque in stretto contatto con tutti gli interlocutori, Trenitalia compresa. L’Atc farà le sue analisi e noi organizzeremo incontri con le scuole anche nell’ottica di favorire un trasporto sempre più sostenibile, compresa l’istituzione del cosiddetto mobility manager scolastico, previsto da un decreto legge che ha stanziato apposite risorse".