Scomparso per la moglie, era con l’amante. Ricerche in mare ma era un falso allarme

I richiami della Capitaneria: "Controlli antivaria alla partenza, informazioni a casa sulla meta, cellulari e radio sempre accesi"

La sala operativa della Capitaneria di porto

La sala operativa della Capitaneria di porto

La Spezia, 29 giugno 2022- Due ore di ricerche frenetiche in mare e nei porticcioli del golfo da parte di operatori e mezzi della Guardia Costiera per localizare un uomo dato per scomparso dalla moglie. "Non risponde da un giorno al telefono, temo per la sua vita. E’ venuto alla Spezia per noleggiare una barca a vela e trascorrere il week end. Se non risponde vuol dire che è successo qualcosa di grave...". Più o meno in questi termini la denuncia-appello della donna alla sala operativa della Capitaneria di porto. Telefonava dall’Emilia. Ha fornito pochi elementi. Ma uno importante: il nome della barca noleggiata. Questo è stato rilanciato attraverso le ’chiamate’ via radio Vhf nell’auspicio di una risposta. In parallelo, le ricerche via terra nei porti per accertare quale fosse quello di armamento e telefonate a tutti i noleggiatori di unità da diporto della città e dei comuni costieri. E’ stato così individuato quello che aveva fornito al richiedente la barca data per scomparsa. "Nessuna richiesta di assistenza" ha detto, indicando il colore (bianco) e la lunghezza della barca, poco più di 10 metri.

Con questi dati gli operatori della ’centrale’ hanno orientato le vedette nelle ricerche. "Come cercare un ago in un pagliaio" dice un angelo del mare. Poco più di due or​e dall’allarme raccolto dalla sala operativa, la localizzazione della barca in navigazione a vela al largo dell’isola del Tino. E la scoperta: l’uomo dato per scomparso stava bene ed era in piacevole compagnia. Nulla da dire alla donna, che si è presentata come istruttrice di vela. ​​ ​Invito a lui a contattare al più presto la moglie, per liberarla dall’angoscia. Detto, fatto. Cosa sia successo dopo nelle dinamiche di coppia non è dato di sapere. Palese l’insofferenza degli operatori della Guardia Costiera per il falso allarme.

«Uno dei tanti che accompagnano, solitamente, la stagione estiva, complici le leggerezze di chi prende il largo senza aver ben chiaro i rischi​ a cui può andare incontro", rileva il comandante della Capitaneria Alessandro Ducci. Mancata conoscenza delle previsioni meteo, scarsa manutenzione delle imbarcazioni durante i mesi più freddi e mancata applicazione delle elementari regole di sicurezza quando si è in mare aperto. Sono queste le tre cause più frequenti che costringono la Capitaneria a intervenire per salvare diportisti e bagnanti. Uno sforzo di uomini, di mezzi e anche economico. Di qui i richiami di Ducci.

«E’ buona pratica conoscere l’evoluzione delle previsioni meteorologiche anche quando la giornata, alla mattina, appare serena e promettente. Occorre inoltre controllare sempre la qualità e la condizione tecnica del proprio mezzo. Le manutenzioni sono fondamentali per evitare avarie. E’ poi sconsigliato uscire in mare da soli. Ma se ciò accade a maggior ragione, rispetto a quella che dovrebbe essere un’abit​udine occorre ave​re il cellulare acceso; anche la radio vhf, là dove è dotazione obbligatoria. Opportuno comunicare ai parenti a casa la meta e le rotte che si intende battere. Ciò, in caso di necessità, si rivela fondamentale per indirizzare le ricerche".