"Sciopero del sesso contro Pfizer": il Viagra, i vaccini e la provocazione

Fanno discutere le parole del consigliere regionale ligure Sansa, che interviene sui ritardi nella fornitura dei vaccini

Pillole di Viagra (foto Ansa)

Pillole di Viagra (foto Ansa)

Genova, 26 gennaio 2021 - "Sciopero del sesso contro Pfizer": blocco del consumo di Viagra, prodotto dalla multinazionale Pfizer, come ritorsione per i ritardi nella fornitura dei vaccini. Una provocazione, frasi che fanno discutere e che fanno virtualmente il giro d'Italia. Lo dice il consigliere regionale Ferruccio Sansa, già avversario di Giovanni Toti per la corsa alla poltrona di presidente alle ultime elezioni regionali. Il consigliere scrive la sua provocazione su Facebook.

Ferruccio Sansa

"Boicottare il Viagra e il Tavor? Saremmo un po’ meno frizzanti e più ansiosi. Ma chissà che non possa essere un’arma per piegare il colosso Pfizer. Quello che doveva fornirci milioni di vaccini mentre invece le dosi arrivano con il contagocce", dice Sansa.

"Pfizer e AstraZeneca - prosegue - annunciamo enormi ritardi nella consegna delle dosi. Sono a rischio la campagna vaccinale e migliaia di vite. Gli anziani dovranno attendere molti mesi. Come è potuto succedere? In parecchi, vedi il Fatto Quotidiano di oggi, ormai ritengono che i vaccini vadano ai paesi che pagano di più - denuncia - Si sostiene che Israele li abbia pagati 28 euro a dose contro i 14,5 dell'Europa. Che cosa possono fare gli Stati? Certo, ci sono le azioni legali. Ma sono lente e complesse. Resta la via di pretendere i brevetti del farmaco per produrlo in grandi quantità».

«Ma finora le sorti della nostra salute restano nelle mani di big pharma. - aggiunge - Ma se nessuna di queste armi risultasse efficace? I cittadini forse hanno in mano un'altra arma: 'boicottarè le società che ci hanno mandato i vaccini con il contagocce».