Sciopero dei docenti, scuole sguarnite

Martedì di disagi per alunni e genitori. Ma c’è chi sarà in classe

Scuola, un'immagine di repertorio

Scuola, un'immagine di repertorio

La Spezia, 4 maggio 2015 - MARTEDÌ di passione quello di domani per la scuola. Per la prima volta tutte le sigle del sindacato docenti vanno compatte allo sciopero proclamato contro la riforma proposta dal governo Renzi. Ci sono tutti i presupposti perché anche alla Spezia l’astensione dal lavoro sia partecipata e l’adesione allo sciopero alta, dalle materne alle superiori. Disagi in vista per le famiglie e gli alunni. Il rischio è quello di trovare le scuole sguarnite (se non chiuse) e pochissimi insegnanti all’appello anche se c’è chi ha già deciso di non scioperare. Due le manifestazioni in programma in città. Saranno anticipate ad oggi pomeriggio, per consentire agli insegnanti di partecipare domani a quella di Milano, che richiamerà tutto il Nord Ovest, una delle sette in campo nazionale.

Alle 17 in piazza Beverini inizierà il presidio dei docenti di Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals. Alle 19 un secondo sit-in terrà in piazza Verdi autoconvocato da un gruppo di insegnanti. «Scioperiamo per la riapertura del contratto collettivo, fermo dal 2007, per le scelte relative alla stabilizzazione di 100mila precari che mettono contro uno con l’altro i docenti e per il nuovo ruolo e il forte potere affidato ai presidi», spiega Giorgia Vallone (Cgil scuola). La pensa diversamente Luca Liguori, docente al professionale Chiodo, a suo tempo incaricato per studiare la proposta di rete comunale scolastica. «Martedì 5 maggio (domani per chi legge ndr) – afferma – sarò regolarmente in classe. Non sciopero contro un governo che assume 100mila insegnanti. Pur rispettando il diritto al dissenso, non condiviso la ‘bocciatura’ della ‘Buona scuola’ da parte dei docenti. Non c’e’ dubbio che il passaggio alla scuola del merito e’ un cambiamento epocale, ma oggi una scuola auto referenziale non serve,e serve ancor meno portare la discussione, sul conflitto dirigenti/insegnanti. Questa contrapposizione per lo più ideologica, figlia di qualche decennio fa, non è più attuale, e qualcuno se ne dovrà fare una ragione». «E nel solco del miglioramento della professionalità docente – aggiunge – saranno attribuiti a ciascun insegnante 500 euro l’anno per l’aggiornamento. Inoltre, così come avviene per le scuole medie e superiori, anche per la primaria ci saranno insegnanti specifici di lingua straniera, di musica e di motoria. Aumenteranno le classi di tempo pieno e per gli alunni stranieri sarà obbligatorio il potenziamento delle ore di lingua italiana».

Manrico Parma