Rapina in strada: preso il terzo della banda. Nei guai un giovane che riprese la scena

La Spezia, la violenta aggressione del 22 ottobre

Gli investigatori della squadra mobile

Gli investigatori della squadra mobile

La Spezia, 27 novembre 2020 – Arrestato all'alba dagli investigatori della squadra mobile, anche il terzo autore della efferata rapina nel Quartiere Umbertino nella notte del 22 ottobre.

Ricordiamo che, in quell'occasione, un quarantacinquenne spezzino che stava acquistando delle sigarette al distributore automatico di corso Cavour, veniva avvicinato da un gruppetto di cittadini stranieri che gli offriva dello stupefacente; dopo il rifiuto, è stato brutalmente percosso con calci e pugni e aggredito anche con un’asta di legno, un paletto di metallo ed una cinghia.

L’uomo, successivamente soccorso e trasportato al pronto soccorso, è stato ricoverato per traumi plurimi e giudicato guaribile con una prognosi iniziale di giorni 30.

Partendo dall’intervento della volante e dalla denuncia della vittima, iniziavano immediatamente le indagini da parte della Mobile, che hanno portato all’individuazione di due degli autori dell’aggressione, tratti in arresto il 17 novembre in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale della Spezia.

A seguito di ulteriori sviluppi di indagine, gli investigatori hanno identificato anche il terzo responsabile dell’aggressione, mettendo successivamente a disposizione dell’autorità giudiziaria i gravi indizi raccolti a suo carico. Si tratta di un cittadino dominicano 34enne irregolarmente soggiornante in Italia, cui era stato recentemente revocato dal Questore della Spezia il permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale, gravato da vari precedenti penali per reati inerenti il traffico di stupefacenti.

Il gip Mario De Bellis, disponeva dunque la misura della custodia cautelare in carcere anche per il terzo dominicano che, nell’odierna mattinata, veniva prontamente rintracciato fuori città e tratto in arresto, per avere concorso con gli altri due complici, alla commissione del reato di rapina e quello di lesioni gravi, aggravati dal fatto di essere stati commessi da più persone riunite, con armi ed in orario notturno, approfittando così di circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa ed associato alla locale casa circondariale.

Il relativo fascicolo è altresì stato posto all’attenzione dell’Ufficio Immigrazione della Questura, per la successiva adozione di provvedimento di allontanamento definitivo dal territorio nazionale, in ragione della pericolosità manifestata.

E a questi fatti se ne aggiunge un altro, davvero molto negativo: le fasi salienti della violenta aggressione sono state riprese con un telefono cellulare da una persona che, a bordo di una macchina, ha seguito il gruppo e filmato la scena, divulgandola poi su alcune chat di Whatsapp. Il filmato, che riprende i tre indagati mentre, armati di bastoni ed una cinghia, rincorrono e colpiscono ripetutamente la vittima che cerca di fuggire, è stato acquisito dalla squadra mobile nel corso delle indagini. L’autore delle riprese è stato identificato, anche grazie ad un particolare adesivo posto sul cristallo anteriore dell’auto, ripreso durante il filmato. Si tratta di un ventiduenne italiano residente alla Spezia, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale che, dopo essere stato sentito in merito ai fatti, è stato indagato in stato di libertà per i reati di omissione di soccorso e favoreggiamento personale.

Al giovane viene contestato il fatto di non aver attivato i soccorsi e di aver serbato un comportamento teso ad eludere le investigazioni finalizzate all’identificazione degli autori materiali dell’efferato delitto. “Con l’arresto del terzo straniero che ha concorso nell’aggressione e l’identificazione del giovane italiano che ha omesso i soccorsi, favorito i correi, peraltro compiacendosi dell’aggressione in atto – concludono soddisfatti dalla Questura - si è chiuso definitivamente il cerchio attorno ai responsabili, a vario titolo, della brutale e gratuita aggressione consumatasi quella notte”.