Lascia il fidanzatino, il 'branco' si vendica

Un crescendo di intimidazioni l’avevano costretta perfino a cambiare le abitudini di vita

Banda in azione (foto repertorio)

Banda in azione (foto repertorio)

La Spezia, 17 marzo 2018 - Inseguimenti di soppiatto, sguardi intrisi di rimprovero, commenti ingiuriosi su Facebook e gesti scurrili durante i sorpassi in auto con corredo di sfanalate e colpi di clacson. Un crescendo di offese e intimidazioni subìto da una ragazza appena maggiorenne colpevole di aver rotto gli equilibri della compagnia coltivando una relazione clandestina con un estraneo, in beffa all’ex amico del cuore, componente del gruppo. Sono stati gli amici di questo, dopo aver scoperto il «tradimento», a dar vita ai comportamenti vessatori che hanno messo in ansia la ragazza ora parte lesa in un procedimento per stalking. Un procedimento-pilota vista la rarità dei casi in cui viene configurato lo stalking di gruppo. Tutti gli atti attribuiti agli imputati - tre giovani, anche loro da poco maggiorenni - sono infatti contestati in concorso.

SI COLLOCANO temporalmente nell’arco di un anno e mezzo, alla fine del quale la ragazza, timorosa degli effetti dell’escalation, costretta a cambiare le abitudini di vita, è passata al contrattacco, con la denuncia. Lei ha solo narrato i fatti. Questi inizialmente sono stati configurati dalla procura come molestie. Tre componenti del gruppo hanno scelto la via breve per uscire dalle Forche Caudine della giustizia: hanno, come si dice, oblato. In pratica con una multa hanno estinto il reato e salvaguardato da fedina penale. Più complicata la situazione processuale dei tre amici che, invece, hanno preferito andare sotto processo, per difendersi, volendo respingere gli addebiti. Lì, alla prima udienza, tenutasi tempo fa, il giudice, letto il capo di imputazione e ascoltata la ragazza, ha alzato disco-rosso al dibattimento per il reato di molestie, sollecitando il viceprocuratore onorario a riformulare al rialzo il capo di imputazione. Cosa che è accaduta, dando forma all’accusa di concorso in stalking. E ora i legali dei tre imputati – gli avvocati Sara Parizzi, Massimo Lombardi e Deborah Cianfanelli - stanno ritessendo il filo della vicenda per ridimensionarla a ragazzate intrise di goliardia.

Corrado Ricci