Un progetto che causerà uno "stravolgimento del paese", un’operazione che "non porterebbe vantaggi ma solo problematiche ambientali paesaggistiche, strutturali e anche sociali e culturali". Non si placa il dibattito sul piano voluto dall’amministrazione comunale di Lerici per definire il nuovo assetto della rada di Lerici. A una settimana dal provvedimento con cui la Regione Liguria ha dato il via libera alla variante al Progetto di utilizzo comunale delle aree demaniali marittime proposta dal Comune, è un gruppo di cittadini a rilanciare l’offensiva con una lettera protocollata in questi giorni in municipio, nella quale si chiede senza giri di parole di bloccare il progetto, che prevede il posizionamento di pontili galleggianti, destinati alla nautica sociale, senza aumento di posti barca in quanto sarà unicamente previsto il trasferimento a pontile di imbarcazioni oggi già a gavitello. Lettera che segue di pochi giorni un’infuocata assemblea sul tema. "Un progetto che vede la vostra amministrazione favorevole, ma anche gran parte della popolazione contraria" si legge nella missiva dove viene ricordata anche la petizione lanciata contro il progetto che ha raccolto un migliaio di firme. "Il paese e oltre metà rada stravolta a beneficio, di fatto, di una piccola minoranza di persone, e ciò senza contare che gli eventuali vantaggi previsti (una ridotta parte di mare liberata dalle imbarcazioni) sarebbero talmente limitati rispetto alle criticità e all’enorme impatto del progetto, da non considerarsi come valore aggiunto". I firmatari della lettera si dicono stupiti dal fatto che l’amministrazione continui a non considerare "le voci di contrarietà, forti, supportate da spiegazioni e documentazione, di associazioni e cittadini. Abbiamo sottoscritto una raccolta firme per chiedere di bloccare questo progetto, senza che ci sia stato alcun riscontro da parte vostra. E questo riteniamo non essere in linea con i principi democratici di ascolto, di rispetto, e di scambi propositivi con la popolazione. Importante – si legge nella missiva – coinvolgere associazioni di categoria, ma sono i cittadini che dovrebbero essere ascoltati e considerati, a maggior ragione se in numero significativo". Da qui la richiesta di "bloccare questo progetto, ascoltando e rispettando le richieste di migliaia di vostri compaesani". Secondo l’amministrazione, il progetto andrà a traguardare non solo la riduzione dello specchio acqueo ora occupato dalle barche, ma anche la pulizia del fondale dai corpi morti delle vecchie catenarie, che verranno rimosse e ricollocate, e la realizzazione di circa 40 posti barca in transito, fondamentali per l’accoglienza marittimo diportistica. mat.mar.