Quando la politica non si sporca le mani"

Il segretario della Cgil "Nessuno ha ascoltat la nostra proposta"

Noi l’avevamo detto. Suona più o meno così anche l’adagio della Cgil, che commenta la doccia fredda arrivata dal Mise per bocca del suo segretario generale, Lara Ghiglione. "Per quanto ci riguarda resta valido il concetto espresso in occasione dell’ultimo convegno organizzato sul tema, quando come sindacato chiamammo all’appello tutti gli attori coinvolti nella vicenda, a partire da Comune e Regione per arrivare a Terna ed Enel: l’idea era quella di mettere in piedi un percorso finalizzato a fare di Spezia una città delle rinnovabili, costruita attorno a validi progetti di ricerca e produzione. Per andare avanti su quella strada era necessario che le istituzioni, a partire dalle Regione, si impegnassero a organizzare periodicamente un tavolo di confronto tra enti e mondo delle imprese. Tra l’altro col Recovery fund ci sarebbe stata anche la copertura economica. Purtroppo la campagna elettorale ha viziato l’intero percorso. Il tavolo si è riunito due volte e poi, chiusa la partita del voto, è calata una cortina di silenzio. Invece sarebbe stato necessario impostare un ragionamento di ampio respiro. La nostra proposta, tuttora valida, era quella di trasformare l’area in una cittadella della ricerca per la produzione di motori a idrogeno e per la nautica. Ma avevamo chiesto anche, qualora fosse stato necessario ragionare sul turbogas, di pensare quantomeno a progetti per l’abbattimento delle altre fonti inquinanti presenti sul territorio". Non se ne è fatto nulla, commenta amareggiata Lara Ghiglione. "E il risultato è sotto gli occhi di tutti: siccome non siamo stati capaci di mettere insieme un progetto valido, ci teniamo il carbone. La vicenda è la rappresentazione plastica di quello che succede quando la politica non fa il suo lavoro, che è quello di sporcarsi le mani con delle proposte".

Roberta Della Maggesa