Provincia, elezioni da mal di pancia. Sarzana-Spezia, l’asse è rovente. Peracchini in rampa per fare il bis. Ma Ponzanelli rischiava di oscurarlo

Una parte di Fratelli d’Italia ha spinto per la candidatura del sindaco di Palazzo Roderio a capo dell’ente. Il vice Rampi ha invitato i consiglieri comunali a non sottoscrivere la lista del presidente uscente. Sull’altra sponda attesa a breve la decisione: in pole i primi cittadini dei Comuni di Luni e di Ameglia. .

Provincia, elezioni da mal di pancia. Sarzana-Spezia, l’asse è rovente. Peracchini in rampa per fare il bis. Ma Ponzanelli rischiava di oscurarlo
Provincia, elezioni da mal di pancia. Sarzana-Spezia, l’asse è rovente. Peracchini in rampa per fare il bis. Ma Ponzanelli rischiava di oscurarlo

Uniti con Peracchini...o quasi. Sarà ancora il sindaco della Spezia e presidente uscente della Provincia, il candidato scelto alle prossime elezioni presidenziali dell’ente di via Veneto. La quadra è arrivata pochi giorni fa, al termine di un percorso tutt’altro che lineare e che ha portato anche alla lite a distanza sull’asse La Spezia-Sarzana. La storica contrapposizione tra il capoluogo e la capitale della Val di Magra, capace anni addietro di sfaldare le allora solide alleanze di centrosinistra, ha rischiato anche a questo giro di valzer di creare una spaccatura in seno al centrodestra. Proprio dalla Val di Magra sono arrivati forti mal di pancia per la mancata candidatura del sindaco Cristina Ponzanelli. Una candidatura caldeggiata dalla quota sarzanese di Fratelli d’Italia, nel nome di un’allenza che nei mesi addietro ha portato i meloniani a rivestire incarichi di prestigio in seno all’amministrazione sarzanese. La stessa Ponzanelli, secondo indiscrezioni, non avrebbe fatto mistero delle proprie ambizioni, puntando sia su elementi di portata storica – l’elezione della prima donna presidente nell’anno del centenario della Provincia – sia sull’insoddisfazione della mancata rappresentanza sarzanese all’interno del consiglio provinciale.

Una situazione di tensione, per la quale sono servite due riunioni di coalizione ritrovare la tranquillità e la... convergenza su Peracchini. Certo, non sono mancati gli strascichi. Carlo Rampi, vicesindaco di Sarzana e tra i primissimi sostenitori della candidatura della Ponzanelli, non ha preso bene quanto deciso dalla coalizione, esprimendo il proprio dissenso con un messaggio nella chat whatsapp del gruppo dei consiglieri di maggioranza del Comune di Sarzana, invitando i consiglieri sarzanesi a non firmare la lista per la candidatura di Peracchini – così da dare un segnale di insoddisfazione circa la decisione che non premia la capitale della Val di Magra – ma allo stesso tempo esortando gli stessi a esprimere il prossimo 26 ottobre la propria preferenza al presidente uscente della Provincia, dando così seguito a quanto espresso dalla coalizione e nella logica secondo cui l’avversario da battere sia il centrosinistra. Tramontata quasi subito, invece, la pista che portava al sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti: il primo cittadino aveva dato disponibilità al partito qualora sul suo nome si fosse riuscita a trovare una convergenza di intenti, ma così non è stato, tanto che lo stesso Paoletti risulterebbe tra i primissimi sottoscrittori della candidatura di Peracchini.

Sull’altro versante sono invece giorni di consultazioni nel tentativo di arrivare con un candidato ampiamente condiviso. I giochi sulla carta sono chiusi, dato che il voto ponderato e la presenza massiccia del centrodestra nei Comuni più rappresentativi e popolosi non lasciano molte opportunità di successo al centrosinistra, ma l’idea è quella di provare a gettare le basi per il futuro. I sindaci che potrebbero essere candidati alla presidenza sono quattro: Alessandro Silvestri di Luni, Umberto Galazzo di Ameglia, Fabrizia Pecunia di Riomaggiore, e Simone Sivori di Zignago. Secondo i bene informati, alla fine la scelta dovrebbe ricadere tra uno dei primi due sindaci sopraccitati. Le elezioni si terranno il 26 ottobre dalle 8 alle 20 nell’unico seggio che sarà allestito nel salone provinciale, con lo scrutinio che avverrà immediatamente dopo la chiusura del voto. Il presidente della Provincia sarà ancora una volta eletto solamente dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia.

Matteo Marcello