Prosciolti per prescrizione nel processo alle onlus in porto

Prosciolti per la caduta in prescrizione delle accuse - riformulate dalla Procura all’ultima udienza - per le quali da otto anni, quando scattò l’inchiesta a corrente alternata, si proclamavano innocenti. Così Massimiliano Notarangelo e Livio Orlando Grazzini escono dalla graticola giudiziaria del processo per gli affidamenti in odore di truffa alle onlus per la gestione dei servizi di accoglienza ai crocieristi quando il business dei turisti in arrivo dal mare era agli albori. In qualità di consulente e presidente delle onlus hanno chiesto al tribunale di uscire di scena dalle pregresse rappresentazioni giornalistiche dell’inchesta che ancora sono reperibili sulla rete attivando motori di ricerca digitando come parole chiave i loro nomi. "Il Tribunale ha accolto l’istanza dando prima applicazione alla norma in materia di diritto all’oblio e di deindicizzazione degli articoli connessi ai casi giudiziari che si concludono con l’estinzione dei reati per prescrizione" dice il legale di Notarangelo, l’avvocato Carlo Rampi, che sul punto ha argomentato in parallelo alla tesi dell’insostenibilità dell’accusa riformulata dalla procura dopo la circostanza emersa dal dibattimento che non di finte onlus si trattava ma di realtà associative in regola e con facoltà di contrarre i servizi affidati dall’Autorità di sistema portuale. Gli imputati avrebbero potuto opporsi alla prescrizione e chiedere la ripartenza del processo con le nuove imputazioni ma hanno aderito all’opportunità della stessa "assolutamente doverosa per preservare il diritto di tutti i cittadini a non rimanere ostaggio delle troppo mutevoli ipotesi giudiziarie" sostiene Rampi. "Anche il desiderio di Grazzini - dice l’avvocato difensore Davide Bonanni - è quella di dimenticare questa brutta vicenda e tornare rapidamente a riprendere il posto che merita nella società spezzina".

C.R.