Portano il figlio in ospedale per la forte tosse Ricoverato, muore nella notte a soli 11 mesi

Lo strazio dei genitori che non si danno pace. A uccidere il bimbo sarebbe stato un virus respiratorio sinciziale. Oggi l’autopsia

Non c’è solo il covid che uccide. Esistono altri virus, ancora più subdoli e terribili, che colpiscono i bambini in tenera età. Nella nottata tra domenica e lunedì all’ospedale Sant’Andrea si è consumata una tragedia che nonostante gli sforzi del personale medico ed infiermieristico, non è stato possibile evitare. La vittima è un bimbo di soli 11 mesi che, all’apparenza, sembrava avesse solo una forte tosse. Ma purtroppo non era così. I genitori si erano preoccupati perché quella brutta tosse che durava da un giorno non passava, anzi, stava peggiorando. Quindi la decisione, domenica pomeriggio, di andare al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Quando il bambino è arrivato, i genitori hanno riferito al personale sanitario che aveva da circa 24 ore una tosse molto forte. Il piccolo veniva sottoposto a triage e al tampone antigenico per il covid, che risultava negativo. Ad ucciderlo sarebbe stato un virus respiratorio sinciziale che sta colpendo in tutta Italia, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali pieni di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti. L’ipotesi diagnostica è di insufficienza respiratoria acuta sostenuta da un’infezione da RSV (virus respiratorio sinciziale), poiché il bimbo è risultato positivo alla ricerca dei patogeni respiratori effettuata su tampone. Le cause della morte, però, verranno stabilite con esattezza solo dopo l’autopsia che sarà effettuata questa mattina.

I genitori del piccolo non sanno darsi pace, anche se loro, portandolo all’ospedale, hanno fatto quanto dovevano. Il figlio di 11 mesi, infatti, è stato inviato subito al pronto soccorso pediatrico dove gli specialisti ne hanno disposto il ricovero. Ma purtroppo la situazione del bambino si è rapidamente aggravata a causa dell’insufficienza respiratoria. In serata è stato chiesto pertanto l’intervento del rianimatore per il trasferimento immediato all’ospedale Gaslini di Genova. Però l’opzione veniva poi scartata, a causa della grave instabilità clinica del bambino. Il viaggio in ambulanza avrebbe ulteriormente peggiorato le cose. E’ stata quindi l’equipe della terapia Intensiva del Gaslini ad intervenire all’ospedale Sant’Andrea. E’ intervenuto lo stesso responsabile della rianimazione per cercare di risolvere la situazione. L’impegno è stato incessante, per oltre un’ora e mezzo. I medici non volevano arrendersi a vedere strappata via quella vita così giovane. Mentre i genitori erano in attesa, disperati.

Purtroppo i ripetuti tentativi di rianimare il bimbo, che si sono protratti fino alle 4, sono risultati vani. Il piccolo è deceduto per arresto cardio-circolatorio. Questo virus, se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si ‘trasmettono’ attraverso la placenta. Questa volta però non è stato così - fa notare l’esperto - e l’epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo.

Massimo Benedetti