Ponte crollato alla Spezia, indagati tre carraresi

Dovranno rispondere di crollo colposo gli amministratori delle aziende preposte alla manutenzione. Fecero il check prima del cedimento

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di Massimo Benedetti

La Spezia

Anche tre carraresi fra gli indagati per il crollo del ponte della darsena di Pagliari. Dal primo filonedi inchiesta gli indagati raddoppiano. Il procuratore capo Antonio Patrono e il sostituto Claudia Merlino hanno preserntato la richiesta di estensione di incidente probatorio. Ora ci sono altri dieci indagati che si aggiungono ai dieci che gà avevano ricevuto l’avviso di garanzia in precedenza, in seguito alla richiesta di incidente probabtorio formulata il 4 agosto. Si tratta di persone appartenenti alle imprese costruttrici, a quelle che si sono occupate dei pistoni e dell’impianto oloeodinamico e delle manutenzioni. C’è anche l’amministratore dell’impresa di Carrara che ha fatto l’ultimo check nel marzo 2020, dopo lo schianto di un furgoncino sul ponte, comunicando che era tutto regolare.

Sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Spezia, delegati all’indagine, a presentare in procura la lista dei nuovi indagati lo scorso 14 gennaio. E proprio ieri il sostituto procuratore Claudia Merlino, diretto titolare del fascicolo, ha firmato l’atto. I dieci nomi nuoi nel registro degli indagati sono: Mario Gerini nelle vesti di amministratore delegato della Edilizia Tirrena spa, società appaltatrice dei lavori e interessata alla manutenzione; Renato Goretta e Walter Malvolti quali consiglieri delegati della Carlo Agnese società appaltatrice dei lavori; Lorenzo Bernardini quale procuratore speciale della società Carlo Agnese; Eugenio Bodini e Mario Bodini rispettivamente presidente e consiglere di amministrazione della Bms Oleodinamica, ora Sideridraulic, società subappaltatore di Siman srl; Maurizio Narra e Alfredo Corbelli, entrambi di Carrara, amministratori e titolari della Cienne snc società subappaltatore di Siman ed interessata alla manutenzione; Pietro Bertolini, presidente del consiglio di amministrazione di Apo Fluid Force srl società interessata per la manutenzione; Alberto Gemignani, altro carrarese, presidente del consiglio di amministrazione di Apuania Corsi srl società interessata per la manutenzione.

Il pool difensivo è composto dagli avvocati Stella Pollina, Maurizio Sergi, Daniele Caprara, Barbara Spella, Luigi Angeli, Larissa Gagliardini, Raffaella Cucchi, Davide Bonanni, Luca Bicci ed Erica Bardi. I pm Patrono e Merlino ipotizzano un unico reato, crollo colposo, perché nessuno si è fatto male durante la caduta del ponte. Parte lesa è l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale della Spezia. Sotto la lente di ingrandimento non sono finiti solo progettisti, responsabile del procedimento, direttore del cantiere, collaudatore, attuale gestore e manovratori, ma ora anche i costruttori del ponte levatoio inaugurato nel 2010 e crollato il 12 maggio dello scorso anno. Le dinamiche costruttive sono state oggetto di attenzionamento diretto nell’ambito del lavoro dei periti nominati dal gip Fabrizio Garofalo per far luce su cause e responsabilità del crollo. Sono due docenti del Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa (entrambi già impegnati negli accertamenti relativi al ponte Morandi di Genova): Massimo Losa, insegnante di “Fondamenti di ingegneria stradale e teoria e progetto delle infrastrutture stradali” e Renzo Valentini, insegnante di “Metallurgia“. La loro relazione è attesa per il 14 febbriaio prossimo.