C’è ancora un buco nella rete di protezione del territorio. Una falla enorme che tiene in ansia una ventina di abitazioni al di sotto del ponte della Colombiera verso la frazione di Fiumaretta nella zona di Poggio Scafa. Per loro non sono bastate le alluvioni, la case da riparare, il mobilio da gettare già almeno un paio di volte per avere la considerazione che altre zone nel Comune di Ameglia hanno ricevuto a partire dal 2000. Al traguardo del ventitreesimo anno di lavori dovrebbero essere conclusi gli argini di Bocca di Magra completando così la muraglia che Regione Liguria, Provincia della Spezia hanno eretto con non poca fatica, tanto ritardo ma per fortuna con il sostegno di enormi finanziamenti che hanno portato alla foce del Magra una valanga di milioni. "Ma il percorso non è finito - spiega il sindaco Umberto Galazzo - e purtroppo non sembra che ci siano soluzioni per quanto riguarda la zona di Poggio Scafa, l’unica ancora rimasta completamente in balia del fiume".  In realtà le soluzioni ci sarebbero. Ma?  "Sulla zona era stato commissionato dalla precedente amministrazione uno studio - prosegue il sindaco - che puntava praticamente sul sistema di autoprotezione. Quindi non essendo un’opera di Protezione Civile non era finanziabile. In pratica i residenti avrebbero dovuto pagarsi il proprio tratto di argine di fronte a casa. Noi abbiamo ipotizzato invece una seconda soluzione parlandone anche con l’Autorità di Bacino spostando il tracciato dell’argine adesso rappresentato dalla strada. Qualche mese fa ho scritto a Regione Liguria dicendomi disponibile ad affrontare la situazione e valutare qualsiasi opportunità per arrivare a un risultato. Sia esso il piano A oppure quello B. Ma ancora non ho ricevuto nessuna risposta, silenzio assoluto". Gli argini di Bocca di Magra dovrebbero essere finiti nel corso di quest’anno, già a marzo la stazione di sollevamento in costruzione in via Pisanello finanziata con 6 milioni di euro che Regione Liguria ha ricevuto dal Ministero e l’altre arginature da Camisano a Fiumaretta sono state tutte completate.  Che cosa manca? "Stiamo puntando - conclude Umberto Galazzo - sul grande problema rappresentato dal rischio residuo, ovvero dai corsi d’acqua che scendono dalla collina e non hanno più un tracciato delineato provocando esondazioni all’interno delle arginature. Il pericolo quindi non è più tanto il fiume quanto i reticoli minori. Abbiamo diviso in lotti il progetto già commissionato ma per adottarlo occorrono milioni di euro". Massimo Merluzzi

Cronaca

Ameglia



C’è ancora un buco nella rete di protezione del territorio. Una falla enorme che tiene in ansia una ventina di abitazioni al di sotto del ponte della Colombiera verso la frazione di Fiumaretta nella zona di Poggio Scafa. Per loro non sono bastate le alluvioni, la case da riparare, il mobilio da gettare già almeno un paio di volte per avere la considerazione che altre zone nel Comune di Ameglia hanno ricevuto a partire dal 2000. Al traguardo del ventitreesimo anno di lavori dovrebbero essere conclusi gli argini di Bocca di Magra completando così la muraglia che Regione Liguria, Provincia della Spezia hanno eretto con non poca fatica, tanto ritardo ma per fortuna con il sostegno di enormi finanziamenti che hanno portato alla foce del Magra una valanga di milioni. "Ma il percorso non è finito - spiega il sindaco Umberto Galazzo - e purtroppo non sembra che ci siano soluzioni per quanto riguarda la zona di Poggio Scafa, l’unica ancora rimasta completamente in balia del fiume". 
In realtà le soluzioni ci sarebbero. Ma? 
"Sulla zona era stato commissionato dalla precedente amministrazione uno studio - prosegue il sindaco - che puntava praticamente sul sistema di autoprotezione. Quindi non essendo un’opera di Protezione Civile non era finanziabile. In pratica i residenti avrebbero dovuto pagarsi il proprio tratto di argine di fronte a casa. Noi abbiamo ipotizzato invece una seconda soluzione parlandone anche con l’Autorità di Bacino spostando il tracciato dell’argine adesso rappresentato dalla strada. Qualche mese fa ho scritto a Regione Liguria dicendomi disponibile ad affrontare la situazione e valutare qualsiasi opportunità per arrivare a un risultato. Sia esso il piano A oppure quello B. Ma ancora non ho ricevuto nessuna risposta, silenzio assoluto".
Gli argini di Bocca di Magra dovrebbero essere finiti nel corso di quest’anno, già a marzo la stazione di sollevamento in costruzione in via Pisanello finanziata con 6 milioni di euro che Regione Liguria ha ricevuto dal Ministero e l’altre arginature da Camisano a Fiumaretta sono state tutte completate. 
Che cosa manca?
"Stiamo puntando - conclude Umberto Galazzo - sul grande problema rappresentato dal rischio residuo, ovvero dai corsi d’acqua che scendono dalla collina e non hanno più un tracciato delineato provocando esondazioni all’interno delle arginature. Il pericolo quindi non è più tanto il fiume quanto i reticoli minori. Abbiamo diviso in lotti il progetto già commissionato ma per adottarlo occorrono milioni di euro".
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Poggio Scafa in balìa del fiume  Le protezioni tardano ad arrivare    

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Poggio Scafa in balìa del fiume Le protezioni tardano ad arrivare

Iniziativa del Comune per superare il piano che scaricava i costi sui residenti della zona

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