Migliaia di firme per il pesto patrimonio Unesco

Tanta gente alla manifestazione nei comuni liguri

Da sinistra Luana Camerino Chiara Cupini

Da sinistra Luana Camerino Chiara Cupini

La Spezia, 19 marzo 2018 - L’aroma inconfondibile del basilico fresco, pestato con una mazzetta di legno in mortai rigorosamente di marmo, ha caratterizzato la giornata di ieri in tutta la Liguria e anche nello Spezzino. Si è così conclusa con un successo oltre le aspettative la settimana di mobilitazione voluta da Regione e Camere di commercio per promuovere la candidatura del pesto ligure al mortaio a patrimonio Unesco, bene immateriale dell’umanità. Ben dodici i comuni della provincia del levante ligure che hanno aderito a “Firma e pesta”, sorta di pestata collettiva nelle piazze in cui le amministrazioni comunali hanno allestito tavoli per consentire a chiunque lo volesse di firmare la petizione all’Unesco (migliaia le sottoscrizioni raccolte) e contribuire alla produzione di pesto fresco battendo gli ingredienti nei mortai. L’evento si è ripetuto alla Spezia, Porto Venere, Lerici, Sarzana, Ameglia, Castelnuovo, Vezzano, Bonassola, Framura, Monterosso, Riccò del Golfo e Rocchetta.

A Genova, la “pestata collettiva” si era svolta sabato a Palazzo Ducale in occasione del 7° campionato mondiale di pesto al mortaio. Ad aggiudicarsi il titolo, e il pestello d’oro del valore di 2500 euro, è stato quest’anno il sommozzatore Emiliano Pescarolo, 39 anni, originario di Garbagnate Milanese ma residente a Genova. Cento i concorrenti: 80 italiani e 20 stranieri provenienti da Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile, Messico, Norvegia.

Anna Pucci