Abusi sessuali sulla giovane allieva, personal trainer di 58 anni rinviato a giudizio

I fatti contestati sarebbero accaduti in una palestra del centro cittadino, l’imputato respinge gli addebiti

Abusi sessuali su una ragazza (foto di repertorio)

Abusi sessuali su una ragazza (foto di repertorio)

La Spezia, 19 gennaio 2022 -  Le sue attenzioni nei confronti della giovane allieva sarebbero state troppo ’spinte’, con atti molesti che sarebbero sfociati in una violenza sessuale. E’ l’accusa dalla quale dovrà difendersi un personal trainer spezzino di 58 anni, che ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Fabrizio Garofalo. Difeso dagli avvocati di fiducia Enrico Conti e Riccardo Maccione, quest’ultimo presente ieri in udienza preliminare, dovrà comparire davanti al collegio del tribunale spezzino il prossimo 10 marzo. I fatti contestati sarebbero avvenuti in un palestra del centro cittadino il 30 settembre 2019.

Il personal trainer ha sempre respinto le accuse con fermezza, specificando che i suoi gesti sarebbero stati equivocati dall’allieva. Si trattava di atti rituali per lui, al fine della migliore conoscenza della struttura fisica dell’allieva di 22 anni, per irrobustirla con esercizi ginnici mirati. Abusi sessuali, invece, secondo la ragazza che ha avversato con sdegno le mosse, deviate, del maestro: dalla misura della circonferenza del torace, al posizionamento sulla ciclette, fino al gesto a chiusura della lezione di darle una ’pacca’ sul sedere. In tutte le circostanze le mani del personal trainer di mezza età si sarebbero allungate, dando luogo a palpate su seni e glutei della giovane atleta che era al suo primo accesso in una palestra cittadina con l’obiettivo di tenersi in forma.  

Secondo l’accusa, ci sarebbe stato anche un momento in cui la ragazza è rimasta a petto nudo davanti al suo insegnante. Gli assunti accusatori sono stati formalizzati dal pubblico ministero Maria Pia Simonetti, sulla scorta della querela presentata alla ragazza, assistita dall’avvocato Riccardo Balatri. I fatti, come detto, risalgono ad oltre due anni fa. La vittima ci aveva pensato un po’ prima di sporgere querela. Ma poi lo ha fatto con convinzione. E ora il personal trainer si trova rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale.  

M.B.