Inizia oggi pomeriggio nella terza commissione regionale agricoltura e attività produttive l’iter della proposta di legge avanzata dal consigliere dem, Davide Natale, per attribuire ai muri a secco delle Cinque Terre la definizione di patrimonio collettivo. Dopo la lunga battaglia in consiglio regionale, culminata con l’approvazione di un ordine del giorno, il percorso entra dunque nel vivo. "Il sostegno all’agricoltura ligure permette di raggiungere molteplici scopi: sviluppare un settore economico in crescita, contribuire alla lotta al dissesto idrogeologico e al mantenimento di un paesaggio di grande pregio – spiega Davide Natale –. Va incontro alle aspirazioni di molti giovani che vogliono farsi imprenditori della terra, conserva la tradizione culturale ed enogastronomica, incide direttamente sulla sicurezza dei cittadini e favorisce l’attrattività turistica". Per quanto riguarda i vigneti storici ed eroici - i primi impiantati prima del 1960, i secondi coltivati sui terrazzamenti e in zone in cui la meccanizzazione è impedita –, si è arrivati all’emanazione della norma quadro. "A partire da questo riconoscimento, nei diversi bandi la giunta regionale deve prevedere punteggi e finanziamenti differenziati per i vigneti rientranti nelle due categorie – sottolinea il consigliere dem –. È necessario attuare l’ordine del giorno con il quale la Regione Liguria si impegna ad attuare forme di segretariato per mettere in contatto la domanda di nuovi terreni autorizzati con chi non riesce più a mantenere in attività i terreni già autorizzati ai fini della doc e della docg". Un database in cui far incontrare chi vuole ampliare le proprie coltivazioni con chi non riesce invece più a prendersene cura. "Una misura che interessa tutto il territorio regionale e che assume sul nostro territorio provinciale una valenza straordinaria – dice Natale –. Le Cinque Terre sono sia un Parco nazionale, sia un sito Unesco principalmente grazie alle peculiari caratteristiche paesaggistiche. Per non correre il rischio di perdere questi importanti riconoscimenti, il loro mantenimento non può essere esclusivamente delegato alla forza dei singoli cittadini. Il Piano di sviluppo rurale ha alcuni limiti che lo rendono di difficile applicazione in alcuni casi". La proposta prevede la creazione, sotto l’egida del Parco nazionale delle Cinque Terre e con risorse proprie e della Regione Liguria, di una squadra formata e assegnata in maniera esclusiva all’intervento sui terreni abbandonati in cui i muri presentino rischio di crollo o siano già parzialmente dissestati.