Calcio, lo Spezia: "Pressioni per perdere contro il Parma". Sms sospetti a due calciatori

Dopo la denuncia di due giocatori liguri la procura federale apre un'inchiesta

Il presidente onorario Volpi

Il presidente onorario Volpi

La Spezia, 9 giugno 2018 - Due giocatori del Parma – inviando sms criptici – avrebbero tentato di indurre altrettanti giocatori della Spezia ad allentare la presa in difesa per aver spianata la strada alla rete nella partita in cui, al Picco, il 18 maggio scorso, la posta in gioco per i primi era la promozione in serie A, per gli aquilotti l’onore. Il risultato di allora fu di 0-2, con indotto balzo nel campionato di massima serie da parte degli emiliani e scoramento della tifoseria locale. L’effetto a distanza è l’inchiesta aperta dalla Procura federale per accertare la portata delle mosse degli aspiranti alla promozione e se le stesse possano costituire illecito sportivo a cui ancorare sanzioni dirette e penalizzazioni alla società, a rischio retrocessione.

L’inchiesta ha preso corpo dalle denunce dello Spezia. Una circostanza che, sul piano della logica ancor prima che su quello delle verifiche, sgombra il campo da possibili sospetti sulla società bianca. La notizia dell’indagine de trapela dopo i movimenti notati nella sede della Procura federale in via Campagna 47 a Roma, nel quartiere Parioli. Lì, due giorni fa, sono stati visti due calciatori e due dirigenti della Spezia; i primi sono i difensori Filippo De Col e Alberto Masi; i dirigenti sono l’amministratore delegato Luigi Micheli e il team manager Leonar Pinto. Impossibile da loro avere ragguagli. La consegna è quella del silenzio. Ma le voci si rincorrono sull’asse Tevere-Sprugola, indicando nei due giocatori i propalatori delle «rivelazioni» che hanno dato impulso all’inchiesta, impulso passato dalla denuncia della società alla Procura federale.

I giocatori, infatti, ne hanno parlato prima fra di loro e poi con i dirigenti. E da questi è maturata la decisione di segnalare la circostanza degli Sms alla giustizia sportiva. Ne è seguito l’attenzionamento diretto della partita da parte degli ispettori federali. I messaggini - dal contenuto top secret - sono giunti sui cellulari di De Col e Masi 3/4 giorni prima della prima del match. Il fatto che gli stessi si siano sentiti in obbligo di informare i dirigenti sta evidentemente ad indicare che hanno avvertito di essere esposti ad un pressing proibito.

Di certo lunghi, e in stanze separate, sono stati gli interrogatori dei quattro testimoni/denuncianti. I verbali sono secretati, in vista dei passaggi successivi dell’inchiesta: gli interrogatori dei due calciatori messaggianti, per capire se hanno agito in proprio o su indicazione di un mandante. Gli scenari aperti sono diversi: sanzioni dirette ai giocatori e, eventualmente, nei confronti della società, perseguibile per responsabilità oggettiva, col rischio di penalizzazioni immediate o future, dalla retrocessione in serie B – con indotta promozione del Frosinone – o inizio del campionato di Serie A sotto 0, ossìa con punti di penalizzazione.

Corrado Ricci