Nel 2022 nella provincia spezzina sono nate 163 nuove imprese. Crescono soprattutto le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, a cui si deve il +39,77% del saldo provinciale (+70). È la testimonianza di come il turismo stia sempre più diventando un asset portante dello sviluppo del nostro territorio. Un comparto che spesso vede protagonisti i giovani under 35, avvantaggiati dalla conoscenza del mondo e delle lingue. Così la casa ereditata dalla nonna, opportunamente ristrutturata, diventa un affittacamere capace di generare un reddito per molti mesi dell’anno e la passione per la cucina, grazie all’appetito dei turisti, si trasforma da semplice hobby in una vera professione. Aumentano anche il settore delle costruzioni ((+65) e le attività manifatturiere (+39) mentre chiudono in rosso il commercio (-60) e l’agricoltura (-23). Al 31 dicembre 2022 le imprese registrate alla Camera di Commercio Riviere di Liguria erano 20687, e il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato positivo per il secondo anno consecutivo dopo il 2020. Rispetto al 2021 vi è un +4,14% delle nascite e un’accentuazione delle cessazioni (+15,65%), con valori assoluti di 1131 nuove aperture e 968 chiusure. Sembra essersi assorbito, a distanza di due anni, lo shock impresso dalla pandemia sulla natalità e mortalità delle aziende. Dopo il brusco stop del 2020, quando il saldo fece registrare un valore negativo (-7), e dopo il rimbalzo del 2021 (+249), con il bilancio del 2022 tra aperture e chiusure assistiamo ad una crescita dello 0,78% che al netto del +1,20% del 2021, rappresenta un dato che inizia a riallinearsi a quelli dell’ultimo decennio. "I dati Movimprese – sottolinea il Presidente della Camera di Commericio Enrico Lupi – ci inducono a pensare che il sistema economico stia gradatamente riprendendo quota dopo il periodo pandemico. Nonostante perdurino incertezze e tensioni derivanti dal caro energia e dal conflitto russo-ucraino, il numero delle iscrizioni è superiore a quello delle cancellazioni non di ufficio e questo sicuramente ci spinge a ragionare del futuro in termini ottimistici. Segnali particolarmente positivi arrivano dai settori turismo, accoglienza e ristorazione, dall’edilizia e dalle attività manifatturiere, mentre prosegue il processo di razionalizzazione del settore del commercio." I negozi fisici soffrono la concorrenza delle piattaforme online, che ormai hanno raggiunto standard di servizi efficientissimi, ma giustamente non si rassegnano alla sconfitta. Spesso sono aziende tramandate di padre in figlio, botteghe che rappresentano qualcosa di importante in quella via o in quella piazza. Tutti i settori e tutte le categorie, per progredire, devono avviare strategie innovative, cogliendo con coraggio le opportunità che sempre si celano dentro i cambiamenti. Per chi fa impresa, oggi più che mai, è necessario avere una visione lungimirante che permetta di orientarsi in un contesto segnato da forte instabilità. Al tempo stesso, serve una forte spinta all’innovazione tecnologica, perché le forme, i tempi e le modalità del lavoro si modificano continuamente. Il dato spezzino emerso dal report di Movimprese lascia comunque ottimisti per il futuro. Il tasso di crescita del numero delle imprese a livello di aree geografiche evidenzia come il valore provinciale (+0,78%) sia migliore rispetto a quello regionale (+0,51%), in linea con il dato nazionale (0,79%) e solo leggermente inferiore a quello del Nord-Ovest (0,86%). Vimal Carlo Gabbiani

Cronaca

Nel 2022 nella provincia spezzina sono nate 163 nuove imprese. Crescono soprattutto le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, a cui si deve il +39,77% del saldo provinciale (+70). È la testimonianza di come il turismo stia sempre più diventando un asset portante dello sviluppo del nostro territorio. Un comparto che spesso vede protagonisti i giovani under 35, avvantaggiati dalla conoscenza del mondo e delle lingue. Così la casa ereditata dalla nonna, opportunamente ristrutturata, diventa un affittacamere capace di generare un reddito per molti mesi dell’anno e la passione per la cucina, grazie all’appetito dei turisti, si trasforma da semplice hobby in una vera professione. Aumentano anche il settore delle costruzioni ((+65) e le attività manifatturiere (+39) mentre chiudono in rosso il commercio (-60) e l’agricoltura (-23). Al 31 dicembre 2022 le imprese registrate alla Camera di Commercio Riviere di Liguria erano 20687, e il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato positivo per il secondo anno consecutivo dopo il 2020.
Rispetto al 2021 vi è un +4,14% delle nascite e un’accentuazione delle cessazioni (+15,65%), con valori assoluti di 1131 nuove aperture e 968 chiusure. Sembra essersi assorbito, a distanza di due anni, lo shock impresso dalla pandemia sulla natalità e mortalità delle aziende. Dopo il brusco stop del 2020, quando il saldo fece registrare un valore negativo (-7), e dopo il rimbalzo del 2021 (+249), con il bilancio del 2022 tra aperture e chiusure assistiamo ad una crescita dello 0,78% che al netto del +1,20% del 2021, rappresenta un dato che inizia a riallinearsi a quelli dell’ultimo decennio. "I dati Movimprese – sottolinea il Presidente della Camera di Commericio Enrico Lupi – ci inducono a pensare che il sistema economico stia gradatamente riprendendo quota dopo il periodo pandemico. Nonostante perdurino incertezze e tensioni derivanti dal caro energia e dal conflitto russo-ucraino, il numero delle iscrizioni è superiore a quello delle cancellazioni non di ufficio e questo sicuramente ci spinge a ragionare del futuro in termini ottimistici. Segnali particolarmente positivi arrivano dai settori turismo, accoglienza e ristorazione, dall’edilizia e dalle attività manifatturiere, mentre prosegue il processo di razionalizzazione del settore del commercio." I negozi fisici soffrono la concorrenza delle piattaforme online, che ormai hanno raggiunto standard di servizi efficientissimi, ma giustamente non si rassegnano alla sconfitta. Spesso sono aziende tramandate di padre in figlio, botteghe che rappresentano qualcosa di importante in quella via o in quella piazza. Tutti i settori e tutte le categorie, per progredire, devono avviare strategie innovative, cogliendo con coraggio le opportunità che sempre si celano dentro i cambiamenti. Per chi fa impresa, oggi più che mai, è necessario avere una visione lungimirante che permetta di orientarsi in un contesto segnato da forte instabilità. Al tempo stesso, serve una forte spinta all’innovazione tecnologica, perché le forme, i tempi e le modalità del lavoro si modificano continuamente.
Il dato spezzino emerso dal report di Movimprese lascia comunque ottimisti per il futuro. Il tasso di crescita del numero delle imprese a livello di aree geografiche evidenzia come il valore provinciale (+0,78%) sia migliore rispetto a quello regionale (+0,51%), in linea con il dato nazionale (0,79%) e solo leggermente inferiore a quello del Nord-Ovest (0,86%).
Vimal Carlo Gabbiani

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Pandemia alle spalle, le imprese ripartono Crescono ristorazione e settore ricettivo

Secondo i dati di Movimprese nel 2022 in provincia di Spezia sono nate 163 attività in più rispetto all’anno precedente. Dati positivi anche per le ditte edili e manifatturiere. Chiudono in ’rosso’ invece commercio e agricoltura. La situazione

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