Palio del Golfo nel segno di Fossamastra Arriva una vittoria attesa da ventisei anni

Una gara condotta in testa dall’inizio alla fine suggellata da un finale travolgente, con Canaletto secondo e La Spezia Centro terzo. Si ripete così la storica doppietta del 2015, ma questa volta con senior e femminile. Atleti e tifosi tornano in borgata... a piedi

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Una gara condotta in testa dall’inizio alla fine, un ultima parte di gara travolgente a suggellare un trionfo meritato, che arriva 26 anni dopo l’ultima affermazione, nel 1995. Il Fossamastra fa sua la 96° edizione del Palio del Golfo, e ottiene una splendida doppietta come nel 2015: allora però le vittorie arrivarono negli juniores e nel femminile. Alessio Nardini, Alfonso Conte, Daniel Costa e Daniele Carpena, timonati da Ilaria Valenti, tagliano il traguardo dopo duemila metri tiratissimi in 11’ 7’’ e 23 centesimi; secondo è il Canaletto, terzo il La Spezia Centro, autore di una grandissima rimonta. Una bellissima gara, condizionata non solo dall’incertezza dovuta al mancato svolgimento delle gare prepalio, ma anche dal vento: la libecciata che ha imperversato sul campo di gara per tutto il pomeriggio ha sparigliato le carte, rendendo difficoltose voga e virate. Alla primo giro di boa ai 500 metri, sono quattro gli equipaggi che fanno la differenza: Fossamastra, Cadimare, Muggiano e Canaletto. Ai 1000 metri, un errore in virata rallenta il Cadimare, mentre Fossamastra e Canaletto prendono il largo, tallonate da Porto Venere, Marola e La Spezia Centro. Una situazione che non cambia fino alla fine, con il Fossamastra che taglia il traguardo con oltre un secondo e mezzo di vantaggio sul Canaletto, e con la borgata La Spezia Centro che bagna l’esordio nei senior con la nuova denominazione con un brillante terzo posto, favorito in parte anche da una corsia – l’ultima, a ridosso del porticciolo di Assonautica – più al riparo dal vento.

Quarta posizione per il Porto Venere, a seguire Marola, Fezzano, Muggiano, Cadimare, Lerici, Le Grazie, Tellaro, Venere Azzurra e San Terenzo. Alla fine, è festa grande per il Fossamastra, con atleti e tifosi che hanno deciso di celebrare la vittoria tornando in borgata…a piedi, attraversando la città. Grande protagonista dell’equipaggio biancazzurro è Alfonso Conte, che a 43 anni si toglie la soddisfazione di vincere il suo quarto Palio personale, dopo i due conquistati con il Cadimare e quello vinto con il Canaletto. "L’emozione è la stessa, ed è tanta, perché comunque inizio ad avere una certa età – sorride Conte –. La vittoria è per Susy, e per tutti quelli che non ci sono più. È stata una vittoria fantastica, arrivata dopo tanta sofferenza e in una gara anomala, ma siamo stati bravi perché ci abbiamo creduto tutto l’anno: sapevamo di essere forti, dovevamo non sbagliare nulla, e ci siamo riusciti. Cosa farò ora? Vediamo, vorrei smettere da vincitore, vediamo". Primo Palio vinto invece per Alessio Nardini, Daniel Costa e Daniele Carpena: non semplici comprimari, ma primi attori di un armo che in acqua ha menato le danze sin dall’inizio. "Una soddisfazione enorme – dice Daniel Costa – per me è il primo Palio vinto in dieci anni che remo, ed è una soddisfazione enorme aver vinto con il Fossamastra, dove sono dal 2015. È stata una gara bellissima, sapevamo di essere forti ma non conoscevamo il valore degli altri equipaggi. Stasera in borgata si festeggia, è una giornata memorabile, attesa 26 anni".

"Una doppietta fantastica – ha aggiunto a caldo Marco Boccolini, presidente del Fossamastra – merito dei ragazzi, delle ragazze e degli allenatori. Si sono sacrificati tutto l’anno, si sono allenati in pieno inverno, all’aperto, in condizioni difficili. Dedichiamo le vittorie alla nostra Susanna. Una vittoria inaspettata nei senior? I ragazzi e lo staff ci hanno creduto più di tutti". Soddisfazione enorme anche per la capoborgata, Caterina Russo. "Doppietta incredibile, una gioia gigantesca. Sulla carta nei senior sapevamo di avere un buon equipaggio, avevamo l’obiettivo del podio, ma così è ancora più bello. Ci tenevamo tantissimo, ed è un onore enorme, riportare a casa anche il trofeo femminile, intitolato alla nostra Susanna: avevamo promesso di provarci, e ci siamo riusciti".

Matteo Marcello