La Spezia: madre, padre e figlio per la voga. "Il Palio da insegnare fin dall’asilo"

La storia di Alessandro, 2 anni, cresciuto nel culto del remo e dei valori marinareschi che esso racchiude "Educare i bambini alla cultura del mare serve a prepararli meglio alle sfide da affrontare nella vita"

Alessandro con i genitori mentre simula di vogare sulla barca del Tellaro

Alessandro con i genitori mentre simula di vogare sulla barca del Tellaro

La Spezia, 7 agosto 2022 - Dopo le parole mamma e papà, nel suo vocabolario di bambino che compirà 2 anni a settembre, ne ricorrono altre due: remo e voga. Quando le pronuncia i suoi occhi scintillano di gioia ed esprimono un desiderio: salire in barca. Lui è Alessandro, un frugoletto dalla chioma bionda che sprizza allegria da tutti i pori. E’ figlio di una coppia di vogatori che indossano la maglia del Tellaro, la borgata numero 11 . Lui, Lorenzo Giovinettino, ha 41 anni, è un ingegnere meccanico ed è originario di Cadimare; alle sue spalle ha la vittoria al Palio nel 2000, nell’equipaggio junior del Fezzano; quest’anno dopo 19 anni di assenza dai campi di regata ha accolto l’invito della Borgata di Tellaro a mettersi in gioco nell’equipaggio senior. Lei, Serena Morettini, 36 anni, originaria del Felettino, fa parte dell’equipaggio rosa: un debutto indotto dalla passione del compagno, dai bisogni e dall’accoglienza della borgata tellarese.

Il loro impegno si fa ’percorso’ educativo per Alessandro. Rivelano: "La voga è per lui un gioco; il gesto delle palate è ricorrente a casa. Quando vede una barca, occorre trattenerlo perché si lancerebbe su di essa" dice il papà. Ieri Alessandro era con i genitori a seguire le verifiche pre-Palio. Osservava con interesse i controlli prendendo confidenza con scafi, remi e timoni. "Un gioco ma anche qualcosa di più..." dice la mamma.

"Sta così nascendo la sua passione per il mare e le nostre tradizioni. A piccoli passi cresce nel culto del Palio e dei valori identitari di cui questo è espressione: impegno, sportività, astuzia, senso di appartenenza ad una grande storia che, ai là dei campanili, accomuna la gente del golfo" dice papà Lorenzo che trova nell’esperienza di famiglia lo spunto per una proposta. "Occorrerebbe parlare di Palio del golfo ai bambini fin dall’asilo. Una bella favola per maturare il senso delle radici, la passione per il mare destinata ad accompagnarli verso l’età adulta. Il Palio è anche palestra per la vita".

Corrado Ricci