Pagliari, l’incidente probatorio si allarga

Gli avvisi di garanzia all’inizio erano dieci, poi a novembre sono saliti a tredici. Adesso la procura ha chiesto un’ulteriore estensione

L’incidente probatorio chiesto dal procuratore capo Antonio Patrono e dal sostituto Claudia Merlino nell’inchiesta per accertare le responsabilità del crollo a Pagliari, ha preso il via il 19 ottobre sui ’resti’ del ponte collassato la mattina del 12 maggio 2021. Un atto indispensabile per cristallizzare le prove, sia per la procura che per gli indagati, nel contraddittorio delle parti. Fino a ieri, i tredici indagati in questa prima fase dell’inchiesta erano i quattro progettisti del ponte: gli ingegneri Pierangelo Pistoletti 73 anni di Pisa e residente a Viareggio difeso dall’avvocato di fiducia Anna Francini; Luca Romano 60 anni di Alassio difeso dagli avvocati di fiducia Amelia Tissono ed Enrico Panetta; Bruno Ballerini 84 anni di Genova difeso dall’avvocato di fiducia Fabio Sommovigo; Alberto Baldi 50 anni di Loano difeso dagli avvocati di fiducia Mauro Vallerga e Daniela Marchino. Sotto la lente anche i ruoli del responsabile unico del procedimento e del direttore di lavori nei ranghi dell’Autorità portuale; gli ingegneri spezzini Franco Pomo, 74 anni difeso dall’avvocato di fiducia Andrea Corradino e Fabrizio Simonelli, 54 anni, difeso dagli avvocati di fiducia Andrea Corradino e Barbara Amadei. C’è poi l’esecutore del collaudo statico della struttura Luigi Calvanese, 61 anni, di Avellino difeso dagli avvocati di fiducia Massimo Boggio e Alessandro Civitillo; ancora Federica Maggiani, 52 anni, presidente del consorzio nautico che gestisce la darsena difesa dall’avvocato di fiducia Daniele Caprara e i due manovratori del ponte Marco Martinelli, 34 anni, di Fivizzano difeso dall’avvocato di fiducia Carlo Golda e e Diego Baruzzo, 38 anni, di Sarzana difeso dall’avvocato di fiducia Sergio Romanelli.

La procura, in seguito alle indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Spezia, aveva poi notificato la richiesta di estensione di incidente il 30 novembre a Pier Francesco Agnese, amministratore unico dell’omonima società appaltatrice, Angela Barbaria e Mario Sciolla amministratori della ditta Siman, primaria impresa navalmeccanica, difesi dall’avvocato di fiducia Pierpaolo Zambella. Va precisato che per alcuni di loro, in base a quanto emergerà dal prosieguo dell’inchiesta, come anche per i dieci nuovi indagati, è possibile che si arrivi alla richiesta di non luogo a procedere una volta stabilito che non hanno responsabilità.

Il consulente della procura Renato Buratti, già impegnato negli accertamenti relativi al ponte Morandi di Genova, avrebbe individuato che quattro dei sedici bulloni che ancoravano la cerniera lato monte del ponte levatoio della darsena, si sarebbero schiantati prima dello ’strappo’ della stessa, quando la struttura durante la discesa è crollata.

I primi effetti dell’accertamento in contraddittorio che, proprio per la sua valenza garantista finalizzata a mettere gli indagati in condizione di difendersi (e controbattere fra loro...), hanno portato all’allargamento dello spettro investigativo in relazione al tema dell’esecuzione materiale dell’opera.

Massimo Benedetti