Hanno partecipato con successo al concorsone indetto da Asl5, entrando in graduatoria. Tuttavia, le aspettative di poter ottenere il posto di lavoro attraverso lo scorrimento della lista degli idonei sarebbero state ‘gelate’ dalla decisione dell’azienda sanitaria di indire un avviso pubblico riservato ai dipendenti di Coopservice – l’azienda che per anni ha gestito l’appalto oss per Asl5 – per l’assunzione di nuovi operatori sociosanitari. Risultato: si profila una guerra per il posto di lavoro a colpi di carte bollate. É stato depositato pochi giorni fa al tribunale amministrativo regionale il ricorso di tredici persone risultate idonee non vincitrici del concorso indetto nel 2021 per la copertura di 159 posti da oss a tempo indeterminato: nel mirino, le procedure avviate a dicembre dall’azienda sanitaria per individuare 33 nuovi oss tra i tanti dipendenti di Coopservice rimasti esclusi a seguito del maxi concorso. Una mossa, quella di Asl5, chiesta a gran voce dalle organizzazioni sindacali e da una parte della politica spezzina, e permessa dal cosiddetto ‘emendamento Rossomando’ alla legge di stabilità 2022 che aveva introdotto la possibilità per le Asl di stabilizzare il personale di società private che abbiano svolto la propria attività durante la pandemia. Un tentativo delle istituzioni di sostenere chi per decenni – anche ben prima del Covid – aveva lavorato nelle strutture sanitarie spezzine per conto della cooperativa, che però si scontra con l’aspirazione di chi, giudicato idoneo al concorsone, attende lo scorrimento della graduatoria per conquistare il posto di lavoro. E che, qualora andassero in porto le procedure avviate da Asl5, si vedrebbe sorpassato e costretto ad attendere ancora molto, se non addirittura a rinunciare alla speranza di essere assunto. Secondo i ricorrenti, che si sono affidati all’avvocato Daniele Granara, la procedura indetta da Asl sarebbe in contrasto con i principi costituzionali che regolano l’accesso agli impieghi nella pubblica amministrazione, che prevedono procedure selettive a libero accesso. Non solo: in presenza di una graduatoria ancora efficace, Asl5 sarebbe tenuta in via prioritaria ad attingere alla lista degli idonei qualora ci fosse la necessità di nuove assunzioni. Sotto la lente, anche l’applicazione dell’emendamento Rossomando. Da qui il ricorso con cui i ricorrenti chiedono non solo l’annullamento della procedura, ma anche la rimessione degli atti alla Corte costituzionale e la condanna dell’azienda sanitaria al risarcimento dei danni per il mancato scorrimento della graduatoria. Matteo Marcello