I palombari del Comsubin rimuovono tredici ordigni dal lago di Como / FOTO

L'intervento a Cernobbio. Operazione delicata, "soprattutto nei laghi prealpini"

L'intervento dei palombari

L'intervento dei palombari

La Spezia, 8 marzo 2018 - Dal 6 all’8 marzo i palombari del gruppo operativo subacquei del comando subacquei e incursori (Comsubin) della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo Sdai della Spezia (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno condotto un intervento a Cernobbio per rimuovere pericolosi ordigni esplosivi nelle acque del lago di Como.

Gli ordigni erano stati individuati dai carabinieri subacquei di Genova; si tratta di residuati bellici a 20 metri di distanza da Villa Pizzo a una profondità variabile tra i 15 e 26 metri. La Prefettura di Como aveva disposto l’intervento di bonifica d’urgenza.

“Le operazioni subacquee per la ricerca e il recupero degli ordigni, già di per sé complesse e delicate, nei laghi prealpini presentano ulteriori difficoltà”, spiega il comandante Angelo Pistone, “le temperature rigide dell’acqua nei periodi invernali non sono ovviamente confortevoli per i nostri operatori, ma l’elemento più sensibile da tenere sotto controllo durante le nostre attività è la profondità di lavoro. L’andamento del fondale del Lago di Como tende a crescere molto rapidamente tanto da raggiungere le centinaia di metri allontanandosi di poco dal litorale. Questo è un fattore molto importante a cui necessita porre molta attenzione allo scopo di non compromettere la sicurezza dei nostri uomini”.

Al termine delle operazioni i palombari hanno recuperato un proiettile perforante da 155 mm, 8 bombe da mortaio e 4 bombe a mano che nella mattinata dell'8 marzo sono stati passati in consegna agli artificieri dell’Esercito del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona che provvederanno alla loro distruzione in cava.