Aggressione omofoba, indaga la procura

La polizia ha raccolto tutte le testimonianze di chi ha assistito alla scena. La dura condanna del sindaco. "Un gesto intollerabile"

La polizia ha svolto le indagini sull’aggressione omofoba (foto d’archivio)

La polizia ha svolto le indagini sull’aggressione omofoba (foto d’archivio)

Levanto (La Spezia), 26 luglio 2021 - Quattro giorni per raccogliere tutte le testimonianze e fare chiarezza su quanto accaduto mercoledì scorso a Levanto. Il grave episodio di omofobia si è verificato in tarda serata, poco prima della mezzanotte, all’uscita dallo stabilimento balneare “Sirena“. Un lancio di invettive e insulti, difficili da sopportare, gettati addosso a un ragazzo bergamasco di quindici anni in villeggiatura nel borgo, che in quel momento si trovava in compagnia di un gruppo di amiche e amici. Ad apostrofarlo in malo modo un altro gruppetto di giovani, tra cui l’autore delle offese, anche lui, secondo una prima ricostruzione, minorenne.

Un episodio destinato a lasciare pesanti strascichi. Stamani, infatti, gli uffici della questura, che hanno seguito le indagini, depositeranno in Procura gli atti raccolti in seguito alla denuncia presentata il mattino successivo all’episodio. A scagliare le offese e a mettere a segno gli schiaffi, in due momenti diversi, sarebbe stato un altro coetaneo del ragazzo offeso che faceva parte di un altro gruppetto di giovani in giro per il paese. Nessuno di quest’ultimo gruppo, almeno stando ad una prima ricostruzione, sarebbe intervenuto in difesa del giovane offeso o a richiamare l’amico, ormai al di sopra delle righe, a ragionare, a fermarsi. A quel punto a intervenire sono stati gli amici della vittima. Sono stati loro infatti a farsi avanti, a dare l’allarme nell’immediatezza dei fatti chiamando un’ambulanza e accompagnando l’amico al pronto soccorso di Levanto dove il medico di guardia ha rilasciato un referto con prognosi di sette giorni.

La mattina successiva, il quindicenne, insieme a un famigliare, ha presentato formale denuncia alla Questura di La Spezia nella quale riconosceva anche l’autore delle offese e degli schiaffi. Un episodio di grave intolleranza che lascia un segno di amarezza profonda e che ha lasciato sbigottito un intero paese che si ritrova a fare i conti con una situazione difficile da digerire. E sono in molti nel borgo a definire dolorosi questi gesti soprattutto quando a commetterli sono dei giovanissimi che dovrebbero pensare per prima cosa a divertirsi e a stare insieme ai propri coetanei.

E tra le tante voci di condanna che circolano emergono nette le parole del sindaco Luca del Bello sul grave episodio di bullismo. "Questi sono insulti che non si possono tollerare – commenta il primo cittadino – e chiedo che venga al più presto fatta chiarezza e che si intervenga in maniera severa perché sono del parere che questi atteggiamenti, non possono essere lasciati andare, ma devono essere stroncati sul nascere".

A.M.Z.