Omicidio Morchi, le intercettazioni riaprono il caso dopo 7 anni

Nuova indagine porta a pista di una banda sinti di rapinatori

La figlia di Marisa Morchi subito dopo il delitto

La figlia di Marisa Morchi subito dopo il delitto

Castelnuovo Magra (La Spezia) 31 ottobre 2020 - Potrebbe essere a un punto di svolta l'indagine per l'omicidio di Marisa Morchi, una donna di 77 anni uccisa nel 2013 all'interno della sua abitazione a Castelnuovo Magra (La Spezia), nella zona di Palvotrisia. Le intercettazioni dei carabinieri, coordinati dal procuratore Antonio Patrono e dal capitano Cosimo Friolo, portano alla pista di una banda sinti di rapinatori. «Una volta mi ha ammazzato una gagia (donna in lingua sinti) per 2 mila euro, anche per niente! Non si fanno queste cose, che sono stupide, io faccio cose più belle senza fare niente, con me non le fa».

A parlare, come riferisce Il Secolo XIX, è il presunto capo della banda, Emily Lafleur, che racconta a un familiare un colpo messo a segno in una abitazione insieme al cognato Simone Lagaren. Entrambi adesso sono in carcere. C'è poi un'altra intercettazione, che riguarda altri componenti della banda, che davanti all'abitazione della donna nel 2019 commentano «qui è morta la gaggina...». Indizi che hanno portato all'arresto dei componenti della banda sinti. Fino a oggi le piste che erano state percorse avevano portato a un nulla di fatto. La donna fu trovata senza vita dalla figlia, con un importante trauma al cranio e le mani mozzate. Ora gli investigatori vogliono fare luce e capire se la banda sinti stava parlando proprio di quel delitto.