Non solo plausi agli investigatori in prima linea nella lotta al lavoro nero, con l’auspicio che alzino l’asticella dei controlli. Ma anche richiami ai singoli cittadini a fare la loro parte nel contrastare gli abusivi, fronteggiando i bisogni di prestazioni col ricorso ad artigiani titolati. "Solo questi sono una garanzia, una sicurezza; pagando le tasse concorrono al bene di tutti, compresa l’utenza, che badando al dribbling fiscale, alla fine incappa nell’autogol e fa un danno a se stessa e alla comunità".
Così Confartigianato rilancia la battaglia a tutela degli imprenditori certificati. Alla Spezia sono 4.184; oggi più di ieri, dopo il lockdown che ha favorito le attività sotto traccia, la faticosa quadratura del cerchio è minacciata a 3300 concorrenti sleali. Questo lo slogan della campagna nazionale il cui avvio locale è passato ieri dalla sede di via Fontevivo, presenti il prefetto Maria Luisa Inversini, il capo della Divisione Anticrimine della Questura Giampaolo Orditura e una nutrita platea di imprenditori che fanno del rispetto delle regole il modus operandi. Niente a che vedere con i dipendenti che “arrotondano” lo stipendio in maniera illecita, i percettori del reddito di cittadinanza, ecc. "E’ irregolare il 14 per cento dei soggetti che svolgono attività indipendente; questa quota è aumentata dell’1 per cento rispetto al periodo pre-pandemia" ha detto il presidente Paolo Figoli.
I rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono le imprese nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi, delle guide turistiche e del turismo extralberghiero. Tre gli obiettivi dell’iniziativa anche in vista della stagione estiva. Li ha dettagliati il direttore Giuseppe Menchelli: "Mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva".
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti Daniela Ravagnan, presidente degli Acconciatori; Roberto Cozzani, presidente Consorzio Welcome; Antonella Mariotti, presidente della Coop Guide turistiche Arte e Natura; Daniele da Costa, presidente Taxisti; Ivano Cappelli, presidente Noleggio con conducente: Mauro Strata in rappresentanza della giunta di Confartigianato. "Il fenomeno dell’abusivismo nei lavori in casa e sulle spiagge, in modo particolare con la vendita di prodotti contraffatti e di servizi alla persona come massaggi, tatuaggi, acconciature può assumere dimensioni preoccupanti anche nella nostra provincia" è stato il grido di allarme. Confartigianato vuole sensibilizzare soprattutto cittadini e turisti, clienti e consumatori, perché il successo dell’abusivismo è legato anche alla responsabilità e alla cultura dei consumatori che con il loro denaro alimentano il fenomeno. Dal prefetto il richiamo al valore della comunità, a cui ognuno è chiamato a concorrere: "L’abusivismo toglie gettito fiscale allo Stato con il quale si potrebbero erogare maggiori e migliori servizi ai cittadini". Il primo grande sconto che l’abusivo pratica è del 22 % cioè l’Iva non pagata allo Stato, seguono Irap e Irpef. Una per l’impresa onesta che paga tutto, si assume responsabilità nei confronti di clienti e Stato. Dal prefetto anche la sollecitazione a promuovere corsi ad hoc, all’interno di quelli professionali, sulle dinamiche fiscali, oltre a quelli rituali sulla sicurezza del lavoro. Dalle categorie il lamento in materia di controlli: "Alle verifiche siamo spesso più esposti noi che gli abusivi...".
Corrado Ricci