Occhio a fotocopie e rubinetti aperti Il risparmio energetico in cattedra

Le scuole spezzine alle prese con un’attenzione maggiorata alle misure da adottare per evitare gli sprechi

Migration

Il caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime spingono famiglie e imprese a tagliare sulle spese. A fare i conti con la crisi sono però anche le scuole, all’interno delle quali si cercano soluzioni per risparmiare, tra queste anche l’accorciamento della settimana. Insomma, nell’ottica di traguardare un risparmio sui costi necessari a riscaldare gli ambienti, ci sono alcuni istituti che hanno deciso di optare per una limitazione dell’attività didattica, escludendo la mattinata del sabato dalla programmazione delle lezioni. Questo il quadro della situazione in provincia così come disegnato dal provveditore agli studi Roberto Peccenini: "Gran parte delle scuole già da tempo ha adottato la settimana di cinque giorni, soltanto alcune classi di tre istituti avevano ancora le lezioni distribuite su un planner di sei giorni – il liceo ’Mazzini’, il liceo ’Pacinotti’ e l’istituto ’Cardarelli’ – i quali su sollecitazione della Provincia hanno scelto di concentrare l’orario su cinque giorni. Stiamo studiando in accordo con Atc e Provincia gli adattamenti necessari per garantire il trasporto degli studenti, ovviamente si fa appello al buonsenso e alla responsabilità per bilanciare la necessità di arieggiare le aule e la minore dispersione di calore per evitare sprechi".

Mai come in questo momento si sente il bisogno di una spiccata sensibilità ambientale, ma anche economica, da parte dei dirigenti viene sottolineata l’importanza di un’azione di sensibilizzazione sul tema, indirizzata proprio agli studenti. La dirigente dell’istituto ’Cardarelli’ Sara Cecchini illustra così le scelte fatte. "Stiamo pianificando di inserire all’interno delle ore di educazione civica, 33 annuali, alcuni spazi dedicati alla sostenibilità ambientale, un tema di grande attualità che vogliamo affrontare con gli studenti trattando anche la problematica energetica – spiega Cecchini –. Proviamo a trasformare la crisi in un elemento di educazione dei giovani, siamo di fronte ad un cambiamento epocale, si tratta di agire ora o mai più".

Il liceo classico Lorenzo Costa fa la settimana corta dal 2019, ma si cerca comunque di contribuire a ridurre gli sprechi. "Non ci sono state date indicazioni precise sui consumi per esempio di carta e inchiostro, però cerchiamo comunque di sensibilizzare i ragazzi sull’evitare gli sprechi e sulla limitatezza delle risorse della Terra – spiega il dirigente Franco Elisei –, abbiamo rimodulato l’orario per ridurre al minimo i rientri pomeridiani, teniamo aperto soprattutto per i ragazzi del liceo europeo che hanno più ore di lezione".

Insomma, il tema della sostenibilità e dei comportamenti responsabili entra a gamba tesa, se così si può nel quotidiano di insegnanti e studenti. "Speriamo che questi nostri accorgimenti siano utili" afferma una ragazza di quinta appena uscita da scuola. "Ce lo auguriamo davvero, perché per noi di quinta cambiare orario all’ultimo anno è stato abbastanza pesante" fa eco un suo compagno di classe. I pareri degli insegnanti si dividono: alcuni docenti hanno deciso di limitare il numero delle fotocopie e si chiede ai giovani di controllare che i rubinetti siano chiusi prima di uscire dal bagno, buona parte del materiale viene messo nelle piattaforme digitali in modo da poter minimizzare l’uso di carta. Per altri insegnanti è fondamentale essere attenti all’ambiente indipendentemente da tutto, ma, sottolineano, non è giusto che sia sempre la scuola a dover subire i tagli, mentre per altri settori viene aumentata la spesa. La questione che si pone è: va bene risparmiare e cercare di collaborare ad evitare sprechi, ma è necessario che sia sempre la formazione a subire le conseguenze delle scelte politiche ed economiche? La domanda rimane aperta e soltanto i prossimi mesi potranno rivelare l’utilità delle misure prese e l’ammontare del risparmio.

Ginevra Masciullo