"Non vogliamo una Palmaria come Capri"

La carovana di Goletta Verde fa tappa virtuale sull’isola con un evento organizzato per manifestare contro le prospettive del masterplan.

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Legambiente e comitati di opposizione al masterplan uniti in Palmaria, tappa regionale di Goletta Verde. Era già chiaro cosa volesse il comitato ‘Masterplan no Palmaria sì’ e lo si evidenziava nei manifesti affissi in varie zone: promuovere un modello di fruizione dell’isola aperto a tutti e nel completo rispetto dell’ecosistema. Il pomeriggio di sabato è stato caratterizzato da diversi interventi in difesa dell’area naturale Palmaria, a cura di Legambiente e diverse associazioni, tra cui quelle di artisti che, attraverso poesie, danza, racconti e rappresentazioni, hanno coinvolto il pubblico in una ricostruzione storica di ciò che era e ciò che dovrebbe essere l’isola.

Una manifestazione, suddivisa in accoglienza, punto di informazione e percorsi artistici, che ha voluto illustrare come ci si possa prendere cura dell’ambiente senza masterplan, dove viene illustrato un progetto economicamente autonomo, con il mare protagonista, con operatori ambientali e le visite subacquee al santuario dei cetacei. Alle 18 si è tenuto un collegamento internet con i referenti di Legambiente che hanno fatto un quadro sulle "carenze gestionali di un Masterplan che poco ha a che fare con ciò che viene chiamato valorizzazione e innovazione". Sebastiano Venneri che, oltre a gestire l’alta scuola del turismo ambientale, è responsabile territorio e innovazione della segreteria nazionale di Legambiente, ha illustrato un modello di turismo completamente diverso da quello ipotizzato e auspicato dalla Regione: "Basti vedere quello che abbiamo realizzato con dei partner francesi al parco del Beigua, nel Savonese, dove abbiamo creato un modello di sviluppo economico con servizi turistici innovativi, nel pieno rispetto della natura e dell’unicità geologica del territorio". Venneri spiega inoltre come il desiderato ‘modello Capri’ del governatore Toti sia un modello ormai vecchio: "Gli amministratori locali di Capri, con i quali stiamo lavorando, hanno deciso di invertire la rotta, perché hanno capito che un turismo mordi e fuggi, con le barche ormeggiate davanti ai Faraglioni, non ha portato nessuna ricchezza. Quindi vogliono sperimentare un turismo alternativo improntato sulla qualità e non sulla quantità, che poi è il modello imposto dal Covid 19 che ha bloccato tutto. Sarebbe bello che la Palmaria fosse un luogo di formazione avanzata sul turismo ambientale, che in Italia ancora non esiste. Ormai si parla di green, sostenibilità, slow e bisogna investire in questi termini".

Stefano Sarti, presidente di Nuova Ecologia Legambiente della Spezia, ha illustrato i quattro punti del loro progetto, consistente in: servizi per gli abitanti, da quello per i rifiuti al presidio sanitario; un’agricoltura non intensiva, ma misurata alle caratteristiche del territorio; un turismo ambientale di qualità, che riscopre un percorso escursionistico, dalla fase storica ai forti all’escavazione della cava; e poi l’area marina protetta che il Masterplan abbandona completamente". Fabio Giacomazzi, del comitato Masterplan no, insiste su una "conservazione atta a valorizzare le forme, la flora, la fauna di un ecosistema unico che, essendo stato zona militare per molto tempo e quindi mai toccata, ha sviluppato un sistema unico da un punto di vista naturalistico. Un clima particolare e un paesaggio dal valore enorme". Goletta Verde partirà oggi da Fezzano per le 5 terre per consegnare le Cinque Vele ai tre comuni del Parco nazionale, ovvero Monterosso, Vernazza e Riomaggiore e i rispettivi sindaci saranno accompagnati alla cerimonia a bordo di un gommone. Viliana Trombetta