Roberta Della Maggesa È stato un supplemento di pena. Inflitto, da un tribunale senza giudici, ai ragazzini che hanno attraversato l’inferno e schivato la morte che li inseguiva. La ’sentenza’ ha cubato una maggiorazione di ottocento chilometri di mare e poi altrettanti di terra. Perché? Ovvio, il loro supplizio fatto di fame, botte, deserti e mare grosso non bastava a redimerli dal peccato di aver cercato qui da noi vita e speranza. E per essere una vera pena, affinché si sappia in giro e affinché pesi davvero, è bene che sia così: immotivata, inappellabile, assurda, gratuita. Che almeno si sentano tutti dei signor K., se proprio vogliono abitare la culla di tutte le civiltà.