Navi umanitarie mandate a chiudere il soccorso a centinaia di miglia e a vari giorni di navigazione dal luogo di recupero dei naufraghi. Sono le prescrizioni del Decreto del Ministero dell’Interno Piantedosi per regolare i flussi dei migranti. Ne ha fatto esperienza la nave di Medici Senza Frontiere Geo Barents raggiungendo La Spezia, con aggravio di fatiche, logoramento dei naufraghi e dell’equipaggio e costi per l’associazione umanitaria. In Prefettura, durante l’incontro tra gli anti-decreto e la delegata del prefetto al meeting Roberta Carpanese, è rimbalzata la voce che ammonterebbe a 70mila euro l’aggravio di costi sostenuti dalla Geo Barents per raggiungere il "porto sicuro" della Spezia rispetto a quelli logici della Sicilia. Nessun riscontro dall’associazione umanitaria ma l’invito a ricordare che le sue attività sono sostenute grazie a donazioni (nel sito sono indicate le modalità per farle) e l’indicazione sulla denuncia dei redditi per l’assegnazione del cinque per mille. La nave intanto da alcuni giorni staziona al largo delle coste libiche, in acque internazionali. Le condizioni meteo sono in rapido peggioramento con venti forti da est (fino a 30 nodi) e onde alte (fino a 4 metri). Proibitivo prendere il largo per barconi e gommoni carichi di migranti. Ma è accaduto in passato e potrebbe capitare ancora. In ogni caso, per la Geo Barents, si annunciano giorni in mare.