Se in Iran non piove, la colpa è delle donne che dopo la morte di Mahsa Amini rifiutano l’uso del velo: così sostengono le autorità religiose. In un paese dove addirittura la pioggia è legata all’obbligo dell’hijab, in vigore dal 1983, come vive la parte femminile della società? Le donne non possono andare all’estero senza permesso del marito. Non possono andare in bicicletta, né allo stadio, se non per le Nazionali di calcio. Non possono essere visitate da medici maschi. Le bambine sono perseguibili per legge dall’età di 10 anni, i maschi a 14.  Anche in Pakistan la società è fortemente maschilista. Spesso le donne sono costrette a sposare uomini anziani, anche familiari. Non possono trattare con negozianti maschi e per spostarsi usano bus per sole donne. In Afghanistan devono indossare il burqa, niente tacchi alti né cosmetici. Sono controllate in tutte le attività quotidiane, non possono ridere a voce alta né presenziare a trasmissioni televisive.  In Arabia devono sposare un musulmano, uno straniero solo con l’autorizzazione ministeriale. Il guardaroba è ridotto all’abaya, con qualche concessione sul colore. In tribunale l’opinione delle donne vale la metà di quanto vale quella degli uomini.

Cronaca

L’indagine



Se in Iran non piove, la colpa è delle donne che dopo la morte di Mahsa Amini rifiutano l’uso del velo: così sostengono le autorità religiose. In un paese dove addirittura la pioggia è legata all’obbligo dell’hijab, in vigore dal 1983, come vive la parte femminile della società? Le donne non possono andare all’estero senza permesso del marito. Non possono andare in bicicletta, né allo stadio, se non per le Nazionali di calcio. Non possono essere visitate da medici maschi. Le bambine sono perseguibili per legge dall’età di 10 anni, i maschi a 14. 
Anche in Pakistan la società è fortemente maschilista. Spesso le donne sono costrette a sposare uomini anziani, anche familiari. Non possono trattare con negozianti maschi e per spostarsi usano bus per sole donne. In Afghanistan devono indossare il burqa, niente tacchi alti né cosmetici. Sono controllate in tutte le attività quotidiane, non possono ridere a voce alta né presenziare a trasmissioni televisive.
 In Arabia devono sposare un musulmano, uno straniero solo con l’autorizzazione ministeriale. Il guardaroba è ridotto all’abaya, con qualche concessione sul colore. In tribunale l’opinione delle donne vale la metà di quanto vale quella degli uomini.

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