La piccola Isabel nasce in autostrada. Il papà: "Sono stati attimi di terrore"

La bambina, nata prima del termine, pesa tre chili e prende il latte materno assistita dalle ostetriche del reparto

La piccola circondata dall’amore di tutti i familiari

La piccola circondata dall’amore di tutti i familiari

San Terenzo (La Spezia), 17 novembre 2018 - Sta bene la bimba venuta alla luce in autostrada. Gode di ottima salute anche la sua mamma Irina che l’ha partorita l’altro ieri all’interno dell’abitacolo dell’automobile di papà Gianfranco che, assieme a zia Anna, improvvisatasi ‘ostetrica’, la stava conducendo, a tutto gas, all’ospedale Noa di Massa. Isabel pesa 3 ghilogrammi e si nutre del latte materno assistita dai sanitari del reparto apuano.

E’ nata 6 giorni prima del 21 novembre, data prevista per il parto. Ed è una piccolissima ‘star’. Appena nata è già famosa. A San Terenzo da ieri non si parla d’altro. L’avventura a lieto fine, di cui è stata protagonista, ha coinvolto e incuriosito l’intera comunità. Per tutta la giornata di ieri Anna Calcagno è stata tempestata di domande: Come sta la bambina? Sta bene la mamma? «L’altra mattina – racconta Anna – ho vissuto momenti d’ansia tremenda sino a quando è arrivata la telefonata liberatoria di mio fratello, dall’ospedale, che mi ha tranquillizzato. Mi sono precipitata a prendere il fratellino Matteo e abbiamo raggiunto Massa».

Gianfranco Calcagno, 55 anni, è un fotografo-giornalista che è ritornato a San Terenzo dopo 20 anni trascorsi a Londra. L’avventura lo ha prostrato. «Sapevo – ci racconta – che se non fossimo arrivati in tempo all’ospedale, visto il complicarsi degli eventi, la bimba avrebbe corso grossi rischi di salute. Purtroppo devo ammettere che la situazione non è stata gestito come avrei voluto da parte del 118 chiamato a Romito. Allora – aggiunge Calcagno – ho deciso di proseguire col mio mezzo entrando in autostrada. Durante il viaggio ho vissuto momenti di apprensione. Anche perché la bimba non si muoveva. All’ospedale di Massa ho riscontrato grande professionalità. Ci hanno immediatamente rassicurato. Sono emozioni forti quelle che ho vissuto. Mi sono reso conto quanto sia preziosa la vita». «Ricordo – dice Irina – che quella mattina ho portato regolarmente mio figlio Matteo all’asilo alle 9. Le contrazioni erano regolari. Poi dopo due ore la frequenza è aumentata preoccupandoci tutti. Da lì la partenza a gran velocità verso Massa».

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