Muscoli, via al progetto di crescita Due milioni per il valzer dei vivai

Lo spostamento dalla rada interna a quella esterna con rientro e ampliamento

Dall’incubo di un rischio possibile (la moria di mitili da fango vagante) ad un’opportunità di crescita. Così la mitilicoltura spezzina - fruendo delle risorse messe in campo nel quadro economico relativi al dragaggio dei fondali del canale navigabile e del terzo bacino - è proiettata a nuovi orizzonti di sviluppo. Dopo l’accordo con l’Autorità di sistema portuale, scocca l’ora del progetto per dare corso al valzer dei vivai. Fresca di pubblicazione all’albo pretorio è la determina del presidente Mario Sommariva per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione definitiva ed esecutiva (direzione dei lavori compresa) per lo spostamento, la riqualificazione e l’ampliamento degli impianti di mitilicoltura nel golfo della Spezia.

Ad assumere l’incarico, all’esito di una procedura negoziata di cui è rup l’ingegner Davide Vetrala, è un raggruppamento tecnico di professionisti; è costituito dal geometra Angelo Sorice e dallo studio Fabrica. Le risorse stanziate da Adsp ammontano a 75mila euro. Il mandato è quello di definire nel dettaglio il percorso e le tipologie delle opere in attuazione dell’accordo risalente allo scorso mese di settembre (dopo nove mesi di trattativa). Le scansioni delle grandi manovre in mare sono, sostanzialmente, queste: allestimento di nuovi vivai nella rada esterna nell’area (di circa 40mila metri quadrati) già individuata cinque anni fa per l’espansione della mitilicoltura; trasferimento in essa - prima dei dragaggi - della produzione attualmente collocata nella rada interna; smantellamento - durante gli escavi - dei vecchi impianti con bonifica dei fondali; riallestimento - con riciclo di quanto è riciclabile - delle nuove strutture più diradate a ridosso della diga foranea; riattivazione – dopo i dragaggi – della produzione della rada interna, con parallelo mantenimento dei nuovi vivai in quella esterna. A favorire il percorso, oltre al dialogo aperto nel riconoscimento del valore del mix di attività e interessi che gravitano nel golfo, è stata l’opportunità dell’arretramento dell’area deputata a prove di tiro e calibrazione delle bussole per le navi della Marina Militare, sulla base del provvedimento adottato nel 2021.

Il costo delle operazioni di trasloco e ricollocazione non è ancora precisamente quantificato. Ma le stime portano ad una spesa di 2 milioni di euro: il prezzo della garanzia di evitare complicazioni alla produzione durante i dragaggi, con la memoria che corre alla moria del 2015, una ferita ancora aperta.

C.R.