Muggiano, in tre mesi due morti e una strage sfiorata sulla bretella

Giro di vite alla velocità. Polizia Stradale e Salt studiano nuovi ’richiami’ agli automobilisti per affrontare in sicurezza le gallerie e la strada fra Spezia e Lerici

Auto semidistrutta dopo lo schianto contro il muro all’uscita della galleria del Muggiano

Auto semidistrutta dopo lo schianto contro il muro all’uscita della galleria del Muggiano

La Spezia, 6 dicembre 2022 - Due morti e una strage sfiorata nell’arco di tre mesi sulla bretella La Spezia-Lerici. Dati agghiaccianti che inducono Polizia Stradale e Salt a studiare nuove misure di richiamo agli automobilisti affinché affrontino in sicurezza l’arteria connessa al raccordo autostradale, a cominciare dalla curva quasi a gomito che si apre all’uscita dalla galleria in prossimità del Muggiano che alle 5,30 di domenica mattina, complice l’asfalto bagnato, è stata teatro del terribile schianto – sul muraglione che si sviluppa lungo la carreggiata – della Lancia Y che aveva a bordo 5 ragazzi sulla via del ritorno a casa dopo la serata trascorsa in un locale. La giovane di 23 anni che era alla guida, a causa dell’impatto, ha perso l’avambraccio sinistro; ricoverata in Rianimazione, è in prognosi riservata. Fuori pericolo ma tutti ricoverati i compagni di viaggio.

"Poteva essere una strage..." ragionavano così gli operatori della Polizia Stradale del distaccamento di Brugnato mentre, all’alba del giorno festivo, effettuavano i rilievi. Erano gli stessi che il 4 novembre scorso, nello stesso punto, erano intervenuti per l’incidente mortale che aveva avuto come vittima il camionista Stefano Palvarini, 45 anni. Gli stessi che il 5 settembre, 300 metri prima, nei pressi della galleria Saturnia, rilevarono lo schianto frontale che aveva causato la morte di Marianna Varano, 72 anni, passeggera dell’Alfa Romeo Giulietta centrata dall’auto in fase di sorpasso proveniente dalla corsia opposta.

Nessun dubbio che i due decessi siano stati causa azzardi e violazioni al Codice della strada: a 88 chilometri orari si era fermato il tachimetro del camion che lì avrebbe dovuto procedere a 40; il sorpasso vietato era stato alla base dell’incidente di fine estate. Circostanze che hanno comunque indotto Polizia Stradale e Salt a ragionare su nuove misure utili alla prevenzione di sinistri da eccesso di velocità.

Nel caso della curva pericolosa, da affrontare al massimo a 40 chilometri orari, si fa strada la soluzione del rafforzamento della segnaletica di preavviso così da decelerare per tempo e affrontare il pericolo mantenendo il controllo della guida. Ma in ballo c’è anche il limite di velocità sul rettilineo che precede la curva: è di 70 chilometri orari. Al vaglio c’è la possibilità della riduzione a 50, con posizionamento di un autovelox. Le notizie filtrano dal riserbo in parallelo alla circostanza che la prima segnalazione della Polizia stradale alla Salt per valutare la riduzione del limite di velocità risale allo scorso mese di settembre. Le interlocuzioni sono ancora in corso. E il pensiero va a ritroso,oltre gli incidenti degli ultimi tre mesi, fino a ricomprendere il sinistro più grave verificatosi nell’ambito del raccordo: quello che, il 23 gennaio del 2012, portò alla morte di tre operai rumeni coinvolti in un schianto. Il processo pende in Cassazione a fronte del ricorso dell’avvocato Fabio Zanelli, che assiste l’imputato di pluriomicidio colposo, dopo la condanna in appello a 4 anni di reclusione che ribaltò l’assoluzione di primo grado impugnata dal legale delle vittime.