La Spezia, "Prestami la moto": il cuoco morto nell'incidente era sul mezzo di un collega

La tragedia accaduta su un rettilineo

La scena dell'incidente. Nel riquadro la vittima

INCIDENTE MORTALE SULLA NAPOLEONICA MUORE UN GIOVANE MOTOCICLISTA : FABRICIO ROBERTO MURILLO GUTIERREZ

La Spezia, 21 luglio 2018 - Viaggiava in sella a una moto che gli aveva dato in prestito un collega, Fabricio Roberto Murillo Gutierrez, il giovane ecuadoregno di ventitré anni morto giovedì sulla Napoleonica, lungo il rettilineo poco prima della frazione di Acquasanta. Il verdetto definitivo sulla dinamica che ha causato l’incidente è ancora di là da venire: gli atti sono arrivati nelle mani del pm Rossella Soffio, che già giovedì sera aveva disposto il sequestro sia della moto su cui viaggiava il giovane sia di un’auto fermatasi a pochi metri di distanza.

Fabricio, a quanto si apprende, era in possesso della patente necessaria a guidare la Yamaha 125: aveva superato l’esame da un anno soltanto. E’ stato un suo collega, anche lui di nazionalità ecuadoriana, a prestargliela per tornare a casa da Porto Venere. Sarà proprio lui a venire ascoltato oggi dalla Polizia municipale, che sta tentando di ricostruire le cause che hanno portato il ragazzo a schiantarsi contro il pilastro di una cancellata, subito dopo una brusca curva, a una manciata di metri dal bivio che porta a Campiglia. Alcune testimonianze sono già state acquisite sul posto dagli agenti della municipale giovedì sera, subito dopo l’incidente. Qualche risposta in più forse potrà darla anche l’autopsia sul corpo del ragazzo, che con ogni probabilità verra disposta oggi, su disposizione del pm Soffio.

La morte di Fabricio, che avrebbe compiuti ventiquattro anni il 26 agosto, ha destato dolore e incredulità tra amici e conoscenti, soprattutto nel borgo di Porto Venere, dove lavorava nella pizzeria ‘Fatti una pizza’ di Paolo Capurro. È proprio lui a ricordare quel giovane solare, che ogni giorno si impegnava nel suo lavoro: «Lo avevo salutato con un ‘Ci vediamo domani’ e non l’ho più visto. Sono disperato. Era un ragazzo d’oro. Il suo sogno nel cassetto era di diventare chef. Da me aveva iniziato a lavorare due anni fa come lavapiatti per poi diventare esperto nel fare le focacce. Fabricio era un sognatore».

Capurro non si dà pace: «Quella strada è maledetta. Sicuramente c’è stato un elemento esterno che ha ostacolato la manovra di Fabricio. Tra l’altro è una strada trafficata, possibile mai che ci siano solo tre testimoni? Invece di fare multe per divieto di sosta il Comune dovrebbe collocare in quel tratto degli autovelox. La Napoleonica è un incubo. Le istituzioni pensano solo a organizzare le feste quando la prima cosa da fare sarebbe quella di metterla in sicurezza».