Morto all’Enea, è mistero. Forbici vicino al corpo

Caduta da decifrare, forse tradito dalle premure per i fiori

Elicottero dei vigili del fuoco

Elicottero dei vigili del fuoco

La Spezia, 3 maggio 2018 - Era solo il guardiano del centro Enea di Santa Teresa quando, nella serata del Primo Maggio, è precipitato trovando la morte. Uno schianto al suolo, conseguenza di un volo di cinque metri dal terrapieno che aveva raggiunto dopo aver scavalcato la recinzione del ponte attiguo alla portineria, quello che porta agli uffici.

A trovare Massimo Mutini, 53 anni, è stato il collega che avrebbe dovuto sostituirlo. Erano le 19. Il custode smontante, dipendente della ditta Global Service Security con sede a Roma, era agonizzante, disteso sulla strada che si sviluppa sotto il camminamento. Il collega si è precipirato a prestare soccorso. Cosa è successo? Gli ha domandato.

«Non ricordo» sarebbe stata la risposta. Le sue ultime parole, finite agli atti dell’indagine. Nessuno, al centro di ricerca ambientale, sa darsi una spiegazione dell’accaduto. O quanto meno vuole rivelarla al cronista, allontanato dal luogo della tragedia. «Questa è casa nostra, non può andare oltre: c’è un’inchiesta..». Solo frasi di rito sulla persona: «Un brav’uomo, cordiale, sorridente». Nessuna notizia nemmeno in relazione all’inizio del servizio, anni fa, presso il centro. Solo una preoccupazione: «Il suo lavoro non prevedeva azzardi, il compimento di movimenti pericolosi». Unica circostanza che trapela dal riserbo, quella della presenza di  forbici da ufficio a circa cinque metri di distanza dal punto in cui è stato rinvenuto il corpo. Forse era per raccogliere quella sul terrapieno per ha scavalcato la recinzione per poi perdere l’equilibrio? O forse, con quella, avrebbero voluto rimuovere qualche arbusto, custodire dei fiori? Domande aperte ma senza risposta.

A tentare di ricostruire quello che appare, allo stato, un mistero solo gli ispettori del servizio Asl per la prevenzione degli incidenti sul luogo di lavoro. La loro prima preoccupazione è stata quella di verificare le condizione della struttura posta a protezione del camminamento: una catenella d’acciaio. Era ed è integra: nome di sicurezza rispettate. Tutta lascia pensare che Massimiliano l’abbia scavalcata.

Il pm di turno, Claudia Merlino, ha aperto un fascicolo contro ignoti e ha disposto l’autopsia. Sarà eseguita oggi dall’anatomopatologa Susanna Gamba.

Corrado Ricci