Quante morti sul lavoro in Liguria. E il lunedì è il 'giorno nero'

A inizio settimana il maggior numero di infortuni. Con 1403 casi la provincia è 86ª in Italia. I 677 hanno perso la vita in Liguria

Mauro Rossato direttore dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vera Engineering

Mauro Rossato direttore dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vera Engineering

La Spezia, 5 settembre 2021 - Con i suoi 1.403 infortuni sul lavoro nei primi sette mesi dell’anno, la provincia della Spezia si colloca all’86° posto (su 107) della classifica nazionale, redatta in base all’indice di incidenza degli infortuni sul numero degli occupati, che per Spezia si attesta all’11,4, considerando che gli occupati presi in considerazione sono 87.514. Ad esaminare nel contesto generale le cifre pubblicate da Inail sono gli analisi dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre che hanno adottato, per misurare il grado di emergenza infortuni, lo stesso criterio usato per il covid, quello cioè di "colorare" le varie regioni.

Ebbene la Liguria, con i suoi numeri, è entrata in fascia gialla assieme a Lazio, Valle d’Aosta,Calabria, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto: meglio di Piemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia che sono in arancione; e soprattutto di Puglia, Campania, Trentino Alto Adige, Basilicata, Umbria, Molise ed Abruzzo, tutte in rosso. Liguria invece peggio di Toscana, Lombardia e Sardegna, colorate di bianco. Da precisare che gli analisti di Vega hanno considerato solo gli infortuni mortali accaduti in occasione di lavoro, con esclusione quindi di quelli in itinere. Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio, commentando l’emergenza morti bianche e gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti, osserva in generale che "la media della mortalità sul lavoro è drammatica, perché parla di circa 100 vittime al mese".

"Sono infatti 677 i lavoratori che hanno perso la vita da gennaio a luglio del 2021 (rispetto a fine giugno 2021, ci sono 139 vittime in più nel mese di luglio, ndr). Il decremento del numero dei decessi rispetto allo scorso anno (- 5,4%) potrebbe sembrare un dato positivo, ma in realtà è molto influenzato dall’andamento della pandemia Covid 19 e dal rilevamento statistico degli infortuni mortali per Covid 19. Il numero di 677 morti sul lavoro nei primi sette mesi è comunque superiore ai dati del 2019 e del 2018, ultimi anni pre-pandemia".

È ancora il settore delle costruzioni quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (a livello nazionale, 64 dall’inizio dell’anno, 13 in più rispetto a giugno). Seguono: attività manifatturiere (54), trasporto e magazzinaggio (51 vittime da inizio anno), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (34), amministrazione pubblica e difesa (17), sanità e assistenza sociale (15). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi sette mesi del 2021 sono 50. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a luglio del 2021, 75. Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi sette mesi dell’anno. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali è quella tra i 45 e i 64 anni. F.A.