Sciopero dei porti in tutta Italia dopo le morti in banchina degli ultimi giorni. Due terribili incidenti nell’arco di una manciata di ore. L’ultimo in ordine di tempo alle prime luci dell’alba di venerdì, quando un giovane di soli 29 anni, dipendente di Roma Terminal Container, ha perso la vita nel porto di Civitavecchia, ucciso da un container che stava movimentando con un muletto. Una tragedia arrivata a distanza di poche ore da quella che ha avuto per protagonista un operaio di 58 anni, morto al molo VII del porto di Trieste, dopo essere finito in acqua con il muletto che stava manovrando. Un incidente molto simile, per dinamica, a quello, anch’esso mortale, capitato nel porto della Spezia il 15 dicembre scorso, quando Alessandro Bassi, 60 anni, dipendente del gruppo Contship finì in mare con l’auto di servizio mentre percorreva un tratto di banchina nella zona tra Calata Artom e molo Fornelli (nella foto, il punto in cui si è verificato l’incidente). Dunque, anche i porti della Liguria si sono fermati in segno di protesta. A Genova a partire dalle 6.30 di ieri ci sono stati presidi davanti ai varchi portuali "È ora di dire basta e fermare questa strage – scrivono in una nota Enrico Poggi, Francesco Bottiglieri e Roberto Gulli di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Liguria –. Da tempo unitariamente ogni giorno chiediamo nuovi interventi e risorse per garantire maggiore sicurezza. E nel porto di Genova ribadiamo ancora la necessità di dare una svolta dal punto di vista della sicurezza. Pensiamo debba essere estesa e potenziata l’esperienza degli rls di sito del porto. Inoltre il protocollo sulla sicurezza nei porti del 28 ottobre 2008 va migliorato implementando le agibilità di Rls e Rls di sito, sia in termini di monte ore che di possibilità di accedere ai luoghi di lavoro per migliorare la prevenzione". Nel porto della Spezia la mobilitazione, iniziata ieri sera, si protrarrà fino alle 19 di oggi.