Maltempo, ‘al guinzaglio’ il masso ciclopico finito sulla strada

I danni e i costi di mareggiate e pioggia

Nel corso della giornata di sabato il masso precipato dalla parete del castello di Monterosso è stato ingabbiato con cavi di acciato

Nel corso della giornata di sabato il masso precipato dalla parete del castello di Monterosso è stato ingabbiato con cavi di acciato

Monterosso (La Spezia), 5 novembre 2018 - Cinquanta tonnellate di roccia, quintale più quintale meno. Da sabato sera se ne stanno lì, ancorate alla parete, a picco su via Fegina. Il gigantesco masso che l’ultima ondata di maltempo ha violentemente staccato dalla collina, e che da giorni incombe sul paese di Monterosso, è stato finalmente messo al guinzaglio. Merito dei lavori che l’amministrazione comunale guidata da Emanuele Moggia ha affidato in regime di somma urgenza per la messa in sicurezza del versante: un investimento che costerà alla comunità tra i 300 e i 400mila euro. Nel corso della giornata di sabato, proprio mentre un elicottero si alzava in volo per perlustrare il territorio del Parco nazionale delle Cinque Terre e fare un primo, parziale inventario delle ferite patite a causa delle forti precipitazioni e della violenta mareggiata, gli operai della ditta incaricata di eseguire gli interventi di somma urgenza puntellavano il masso ciclopico in bilico su via Fegina. Il sasso è stato imperniato e assicurato alla parete con staffe e funi di acciaio in attesa di essere asportato: nei prossimi giorni, infatti, sarà trattato con resina a espansione, una speciale sostanza impiegata per insinuarsi nelle fessure e ‘gonfiarle’, rendendo più semplici le operazioni di frantumazione. I resti pietrosi saranno quindi prelevati con un elicottero e trasportati altrove.

Tra sabato e domenica, più a valle del punto in cui si è verificato un distacco, è stata rinforzata la rete di contenimento in cavi d’acciaio che ha assorbito l’urto della colata di fanghi e detriti. Una seconda gabbia è stata posizionata ancora più a ridosso della passeggiata che, lo ricordiamo, è attualmente percorribile soltanto dalle 7 alle 17 e solo da residenti, lavoratori, proprietari di seconde case e turisti in possesso di regolare prenotazione in strutture ricettive. Una terza rete, capace di sopportare un carico di rottura di 3mila kilojoule arriverà dal Veneto nelle prossime ore e sarà sistemata a contenimento del versante franoso. Nel frattempo geologi e tecnici del Comune si stanno adoperando per capire se sia necessario procedere anche alla messa in sicurezza della sovrastante parete del castello. E in caso affermativo va da sé che il preventivo salirebbe vertiginosamente.

Roberta Della Maggesa